
Volontariato in Cambogia con gli orsi della luna
L’orso nero asiatico è tra le centinaia si specie animali minacciate dall’uomo.
Comunemente conosciuti come orsi della luna per la macchia bianca a mezzaluna sul petto, questi animali subiscono delle vere e proprie torture.
Nelle cosiddette “fattorie della bile” – luoghi degni di un film dell’orrore – gli orsi della luna sono rinchiusi per anni, anche per decenni, in gabbie piccolissime.
Vengono quotidianamente munti della loro bile attraverso un catetere fisso. Senza mai lasciare la gabbia, in cui non riescono neanche a muoversi.
Spesso vengono catturati da piccoli e mai rilasciati, possono sopravvivere in queste gabbie fino a 30 anni.
Una lentissima agonia, fisica e psicologica, che l’uomo infligge a questo animale per produrre cosmetici e medicinali a base di bile d’orso, ingrediente molto apprezzato nella medicina tradizionale orientale, soprattutto in Birmania, Vietnam, Cina e Giappone.
Oltre 10.000 orsi della luna, ma anche orsi bruni e orsi del sole, sono imprigionati nelle fattorie della bile in Cina.
In Vietnam, nonostante la pratica di estrazione della bile d’orso sia illegale dal 1999, gli orsi detenuti sono circa 2.000. Le fattorie sono presenti anche in Laos, Cambogia e Myanmar.
Ho scoperto questo orrore durante il mio viaggio in Cambogia, per questo ho deciso di fare un’esperienza di volontariato in un centro per la riabilitazione degli orsi della luna recuperati dalle fattorie della bile abusive, gestito da Free The Bears.
Il centro si trova all’interno del Phnom Tamao Wildlife Rescue Center, la più importante riserva faunistica della Cambogia, che ospita esclusivamente animali sottratti ai trafficanti o salvati dalle trappole dei bracconieri.
Se parlate con un cambogiano lo chiamerà “zoo”: purtroppo la popolazione cambogiana non ha ancora ben chiaro il concetto di riserva faunistica e solo gli addetti ai lavori capiscono la differenza tra una riserva e uno zoo.
La riserva del Phnom Tamao in realtà lotta contro il bracconaggio e la tortura degli animali, e lo scopo finale è avere meno animali nella riserva, non di farne un’attrazione turistica.
Per una settimana mi sono occupata di dare da mangiare agli orsi (senza alcun contatto) e di pulire le loro gabbie.
E’ stata un’esperienza straordinaria: osservare gli orsi della luna nel loro habitat, guardare come interagiscono tra di loro, vederli finalmente liberi dopo anni di prigionia.
Gli orsi del centro sono stati tutti recuperati dalle fattorie della bile o in ristoranti cinesi (la zampa d’orso è considerata una prelibatezza).






Non immaginatevi dolci orsacchiotti da accarezzare, se fosse stato così sarebbe stata l’ennesima attrazione turistica come il Tiger Temple a Chiang Mai, in Thailandia, e non è quello che bisogna aspettarsi dai veri centri di recupero per animali maltrattati.
L’associazione Free The Bears è seria e il suo scopo è ridare una vita serena agli orsi, mantenendoli in stato semi-brado e tentando di rimettere in libertà quei pochi esemplari che è possibile reintrodurre in natura.
La maggior parte degli orsi è stata rinchiusa nelle gabbie per così tanti anni che non sarebbe in grado di vivere allo stato brado.
Alcuni esemplari soffrono ancora della lunga prigionia e delle torture subite: passano la giornata a dondolare la testa, senza fare altri movimenti, senza spostarsi mai, nonostante siano all’interno di enormi zone recintate.
I movimenti ripetitivi che non hanno alcuna funzione pratica sono tipici di animali con disturbi ossessivo-compulsivi, causati da stress, da una lunga prigionia e da maltrattamenti.
Il mio lavoro consisteva nel riempire di cibo delle palle di plastica che vengono lanciate nelle zone recintate; gli orsi le trovano e mangiano in un modo alquanto divertente, come si vede in questo video.
Questo metodo permette di non essere invasivi e di mantenere gli orsi allo stato semi-brado.
La riserva è facilmente raggiungibile da Phnom Penh, la capitale della Cambogia.
Oggi il centro cambogiano di Free the Bears accoglie viaggiatori in visita per una giornata.
Se vuoi fare volontariato con gli orsi della luna (per lunghi periodi) al momento (info aggiornata al 2023) è possibile solo nel centro Free The Bears in Vietnam
Come tanti altri progetti di questo tipo è richiesto un contributo per supportare le spese dell’associazione. Non c’è dubbio che siano soldi spesi bene, che andranno a sostenere una buona causa.
Puoi trovare altre opportunità di volontariato con gli orsi in tutta l’Asia sul sito di Animal Asia.
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Comments:
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Enzo e Chiara
Conosciamo purtroppo questa storia, poverini. Complimenti per la tua esperienza, sempre brava.