
Come funziona il WORKAWAY – Tutto ciò che devi sapere prima di partire
[Articolo aggiornato a gennaio 2023]
Ho iniziato a fare parte del Workaway nel 2007, quando in Italia era ancora sconosciuto.
Ho alle spalle 10 anni di esperienza come host (ospitavo workawayers nel mio agriturismo) e altrettanti anni di esperienze di viaggio come workwayer.
Se ti stai chiedendo come funziona il Workaway sei nel posto giusto.
COS’è IL WORKAWAY
Il Workaway è una valido network che si basa sul lavoro volontario in cambio di vitto e alloggio.
Il principio è identico a quello del woof, il World Wide Opportunities Organic Farm, dove il lavoro è concentrato nell’ambito agricolo.
Il Workaway invece propone svariate tipologie di attività: baby-sitting, progetti di eco-turismo, agricoltura, lezioni di inglese, pulizie in una casa privata, giardinaggio, dog-sitting, reception, cucina… e chi più ne ha più ne metta!
COME FUNZIONA IL WORKAWAY
L’Host è colui (o coloro) che ospita il volontario.
Il Workawayer è il volontario.
Ogni iscritto – sia volontari che host – ha un suo profilo e tutti possono cercare in base ai loro interessi: assistenza anziani o bambini, costruzioni, cucina, giardinaggio, agricoltura, eco-progetti, aiuto in casa o coi turisti, cura animali, aiuto con computer, scambi linguistici e tanto altro.
Ecco i passi da fare se vuoi fare un’esperienza col Workaway:
- Iscriviti sul sito ufficiale
- Inizia a cercare il tuo host
- Contatta gli host che ti interessano
- Accordati per la tua permanenza
- Parti!
1- ISCRIVITI → Quanto costa il workaway?
E’ possibile iscriversi individualmente (39€) o come coppia (49€) nel caso viaggiate sempre in due.
Considera che l’iscrizione vale un anno e conviene fare un’iscrizione di coppia solo se siete sicuri di utilizzare il Workaway sempre in due.
Io ho fatto un’iscrizione individuale, ma quando ho viaggiato con altri amici-workawayer ho unito i relativi profili solo per il periodo del viaggio (senza costi aggiuntivi). Ma ad esser sinceri poi ho avuto qualche problema a dividerli… quindi consiglio di fare l’account di coppia solo se siete più o meno certi che viaggerete sempre assieme.
2- CERCA IL TUO HOST
Il sistema è efficiente, ma se vuoi vivere una bella esperienza devi fare la scelta giusta e trovare l’host adatto a te.
Ricordati che il Workaway è una rete di migliaia di host e che ci sono realtà più o meno piacevoli, quindi dedica sempre tempo alla selezione degli host,
Dedica tempo alla lettura delle descrizioni, cerca di capire quali sono le mansioni richieste (ricordati che non sei in vacanza, ma lavori in cambio di vitto e alloggio) e la sistemazione (che può essere una camera, un letto in camerata, un giaciglio, un camper, una yurta e così via…)
Puoi cercare un host in base al tipo di attività e alla destinazione. E’ possibile creare una propria host list facendo fin da subito una selezione degli host preferiti.
Le descrizioni sono complete ed esaurienti ed è anche possibile leggere le referenze lasciate dai precedenti volontari e dagli host stessi.
Se gli host sono attivi e aggiornano il proprio profilo frequentemente il loro annuncio viene segnalato come “Updated”, se invece è nuovo, il suo profilo viene segnalato come “New Host”.
Potrai vedere anche i mesi in cui ospitano volontari (verdi) e quelli in cui non ospitano (rossi).
E’ possibile vedere la descrizione degli host anche se non sei iscritto/a, ma non vedrai i contatti e non potrai selezionare i tuoi preferiti.
→ COSA ASPETTARTI
Esistono volontari “fannulloni” che fanno questa esperienza solo per avere un alloggio gratis, che lavorano svogliatamente e senza entusiasmo. Non essere tra questi. Iscriviti al workaway se hai voglia di renderti utile, lavorare, integrarti in una realtà che ti ospita, e non solo per viaggiare low-cost.
Esistono anche gli host che vedono i volontari come mera manodopera gratuita, a cui non interessa conoscerti e accoglierti, quindi leggi sempre le recensioni e sopratutto scrivi le recensioni, per aiutare altri aspiranti volontari a fare la giusta scelta.
Il Workaway dovrebbe prevedere circa 5 ore al giorno di lavoro e uno o due giorni liberi a settimana. Nel caso venissero richieste più ore il Workaway consiglia agli host di retribuire i volontari (può capitare di vedere host che prevedono un compenso).
Il Workaway non è un’agenzia, è un sito che mette in contatto host e volontari, quindi non può controllore nel dettaglio ogni iscrizione. Host o Volontari inadeguati vengono rimossi quando gli account ricevono varie recensioni negative. (Me l’ha detto proprio David Milward, l’ideatore del Workaway).
3- CONTATTA GLI HOST → COME PRESENTARTI
Il workaway è ideale per viaggiare low cost conoscendo la realtà locale dal suo interno, vivendo con una famiglia o comunque con altre persone.
Gli host non gradiscono persone che usano il Workaway per il solo scopo di viaggiare gratis ma – ovviamente – vogliono coinvolgere persone realmente interessate alla loro realtà, e mi sembra giusto.
Quando li contatti chiedi ad esempio qual è la giornata tipo e “in che lavori potresti essere d’aiuto” (che è diverso da “che tipo di lavori sono richiesti”).
Consiglio un atteggiamento pro-attivo che dimostri la tua volontà di integrarti, perché richieste del tipo “Ciao, quante ore devo lavorare al giorno? Cosa fate da mangiare perchè non mangio questo e quest’altro” non dimostrano spirito di adattamento ed interesse per chi ti ospita.
La maggior parte di queste informazioni (ore e tipologia di lavoro, sistemazione, pasti) sono di solito sempre già scritte nella descrizione degli host.
Ricordati che essere ospiti in casa di altri non significa avere un letto gratis, ma condividere la quotidianità, fatiche comprese!
4/5 – PRENDI ACCORDI COL TUO HOST E ORGANIZZA LA PARTENZA
Indica fin dalla prima comunicazione il tuo periodo di interesse, alcuni host non ospitano per una sola settimana o poco più, preferiscono chi si trattiene più a lungo.
Se l’host è d’accordo nell’accoglierti in quel periodo, pianifica la tua partenza, compra i biglietti del treno o dell’aereo, informati su come raggiungere il posto.
Consiglio: gli host preferiscono ospitare persone autonome, stai facendo Workaway, non un lavoro au pair organizzato da agenzie.
Quindi ti consiglio di non chiedere al tuo potenziale host che visto fare, che treno prendere, cosa mettere in valigia e cosa devi fare appena uscito dall’aeroporto. Arrangiati tu per raggiungere la zona dove si trova l’host. A lui chiedi come raggiungerlo dalla stazione dei treni/bus più vicina a lui.
PERCHE’ FARE UN’ASSICURAZIONE?
Il workaway si occupa solo di mettere in collegamento le persone e l’iscrizione non include alcuna tessera o assicurazione (come invece avviene nel wwoof).
Il workaway consiste nel lavoro volontario in cambio di ospitalità e non è da escludere che ci si possa fare male, soprattutto facendo lavori manuali.
Se in epoca pre-covid fare un’assicurazione era una saggia idea, adesso l’assicurazione va fatta. Considera che i costi delle assicurazioni oggi sono diminuite rispetto a qualche anno fa e praticamente tutti fanno un’assicurazione di viaggio prima di partire.
Io uso e consiglio Heymondo: è italiana, quindi garantisce un’ottima assistenza in italiano, è creata ad hoc per i viaggiatori e tutte le sue assicurazioni prevedono anche la copertura covid-19 . I miei lettori hanno lo sconto del 10% su qualsiasi assicurazione, basta approdare sul sito dell’assicurazione da un link sul mio blog e in automatico sarà calcolato lo sconto. Quando mi trovo bene con un servizio cerco sempre di accordarmi per uno sconto per i miei lettori viaggianti!
QUALE VISTO FARE
Il Workaway non si occupa di visti o permessi di soggiorno, queste sono cose di cui ti devi occupare tu.
Il Workaway non è un’agenzia di volontariato riconosciuta, è solo un sito che mette in contatto host e viaggiatori. Quindi non dovete dichiarare che andrete a fare volontariato, state viaggiando, quindi visto turistico.
Se stai partendo per un lungo viaggio… metti tra i preferiti la lista completa di cosa mettere nello zaino per un lungo viaggio (è davvero una guida super dettagliata!).
VIAGGIARE CON WORKAWAY NEGLI STATI UNITI
VISTO O ESTA STATI UNITI
Per gli USA in particolare, non dimenticare che è obbligatorio fare la richiesta dell’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) che permette di rimanere negli Stati Uniti per un massimo di 90 giorni.
Attenzione che l’ESTA non è un visto. Per i viaggi turistici basta fare l’ESTA, ma a seconda del tipo di viaggio potrebbe non bastare.
I viaggiatori con una finalità diversa, come stare più di 90 giorni o per chi vuole studiare o lavorare – con regolare assunzione presso una società americana – è necessaria la richiesta di visto.
Come fare nel caso del Workaway che non prevede alcun contratto? Il mio consiglio è di fare la semplice ESTA per viaggio turistico, senza parlare di Workaway, perché potrebbero esserci dei problemi, soprattutto nel dichiarare che che si va in una fattoria o in zone rurali a contatto con animali.
ASSICURAZIONE SANITARIA STATI UNITI
Detto questo…. facendo workaway con la semplice ESTA, per gli Stati Uniti è davvero FONDAMENTALE fare un’assicurazione sanitaria di viaggio.
Negli Usa l’assicurazione di viaggio è più importante che per ogni altro paese, perché la situazione sanitaria è tra le peggiori al mondo, non per qualità, ma per costi e accessibilità.
Una mia amica facendo workaway in Usa ha dovuto pagare 5.000 euro per fare l’appendicite d’urgenza, se avesse avuto l’assicurazione non avrebbe pagato nulla.
Non è un caso se quando fate un’assicurazione il costo per gli Stati Uniti è maggiore rispetto a un’assicurazione per la Cambogia.
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Mucci Anna Maria
buongiorno sono titolare di un hotel in calabria cerco una che puo’ stare in recapition
grazie
Valentina M.
Può iscriversi al workaway, non scrivere qui, questo è solo un articolo.
L’approccio, basandomi su ciò che ha scritto e come, non mi sembra quello dello scambio culturale, mi sembra (spero di sbagliarmi) che stia solo cercando manodopera non retribuita. Il workaway è uno scambio culturale, non sostituisce un dipendente che andrebbe regolarmente retribuito.