
Turismo e volontariato con gli elefanti – Tutto quello che devi sapere

Il governo ha addirittura proclamato un giornata di festa nazionale, il 13 marzo, per rendere omaggio a questo animale, in virtù della centralità che ha sempre occupato nella storia e nella cultura del popolo thailandese.
I motivi di questo legame sono da ricercare nella tradizione religiosa del paese: l’elefante è un animale sacro sia nel buddismo che nell’induismo, le due religioni più diffuse in Thailandia.
In realtà gli asiatici hanno da sempre addomesticato gli elefanti che sono stati usati in guerra e come animali da fatica. Fino a qualche decennio fa in Thailandia c’erano circa 10.000 elefanti, adesso ne sono rimasti 5.000, di cui 4.000 addomesticati.
Quali sono le cause di questo tremendo calo demografico?
Perché l’elefante asiatico è stato dichiarato come specie a rischio estinzione?
Quali sono le minacce attuali?
Ecco alcune informazioni sulle condizioni di vita dell’elefante asiatico e perché è bene fare attenzione a quale centro ci si affida per fare volontariato con gli elefanti.
Cominciamo dal principio: come si addomestica un elefante?
Molte persone sono così lontane dal mondo naturale che non possono neanche immaginare cosa significa rendere docile un animale selvatico.
In Thailandia questa pratica è considerata una vera e propria cerimonia: si chiama Phajaan, che significa “frantumare lo spirito dell’elefante“. E’ uno degli atti più atroci che abbia mai visto.
Potete vederlo anche voi, ma vi avviso, sono immagini forti, molto forti. Dopo aver visto questo video sono certa valuterete con attenzione a chi rivolgervi per fare volontariato con gli elefanti.
Ogni elefante preso in natura deve subire questo trattamento: una volta persa la sua dignità di animale selvatico l’elefante sarà obbediente e adatto per il lavoro (nel logging o nel turismo).
La mattanza degli elefanti per il commercio di avorio
Ogni 15 minuti nel mondo viene ucciso un elefante, la situazione è a dir poco allarmante.
Nel 2013, in seguito a una petizione, la Thailandia si è impegnata ufficialmente a porre fine ad ogni forma di commercio d’avorio, ma la nazione rimane oggi il più grande mercato al mondo di avorio non regolamentato.
Lo sfruttamento degli elefanti nel mercato del legname
Nonostante dal 1989 sia vietato utilizzare gli elefanti nel trasporto del legno (il logging), in certe zone sono ancora schiavizzati.
Non si tratta di un aiuto nelle mansioni quotidiane all’interno di un villaggio rurale, come poteva essere il nostro asino o il nostro bue una volta, ma di un vero e proprio sfruttamento.
Gli elefanti vengono obbligati a sforzi estremi, vengono spesso maltrattati e drogati con anfetamine. E’ facile riconoscere un elefante che ha lavorato a lungo nel logging perchè non riesce più a piegare le zampe anteriori.
Turismo e volontariato con gli elefanti: minaccia o opportunità?
Il turismo può migliorare o peggiorare le condizioni di vita degli elefanti, dipende dal tipo di turismo.
A causa della perdita del loro habitat naturale, dello sfruttamento nel mercato del legname e della caccia illegale per il commercio di avorio, sono nati molti “conservation camps” che mirano al recupero degli elefanti maltrattati.
Alcuni centri si sostentano proprio grazie al turismo, le attività permettono di portare avanti un progetto, di salvare altri elefanti, ed è questo l’unico scopo: investire quanto guadagnato dal turismo per il benessere degli elefanti.
Le realtà oggi è che la maggior parte dei centri utilizza gli elefanti per puro interesse economico: sovraccaricano l’animale di lavoro (nel turismo), usano metodi di addestramento alquanto discutibili, si arricchiscono e non investono i soldi guadagnati per salvare altri animali. Anche se spesso dicono di farlo.
I finti centri di recupero per elefanti si sono moltiplicati negli ultimi anni, per rispondere alla richiesta dei turisti, che sempre di più richiedono questo tipo di esperienze.
La scelta dell’ elephant camp è importantissima: puoi essere un aiuto concreto e contribuire alla reale salvaguardia degli elefanti oppure può supportare, anche involontariamente, chi li maltratta. A volte è difficile capire qual è il comportamento da adottare in certe situazioni e scegliere a chi rivolgersi.
Con questo articolo voglio fornire informazioni in modo che sempre più persone optino per una scelta consapevole tra le numerose offerte turistiche che prevedono attività con gli elefanti.
Elefanti in città (street begging elephants)
Nonostante sia proibito dalla legge thailandese può capitare di vedere un elefante, spesso un cucciolo, camminare in città, in mezzo al traffico, accompagnato dal suo mahout.
I turisti acquistano dal mahout le canne da zucchero che a loro volta daranno all’elefante scattando fotografie ricordo.
La strada non è l’habitat di un elefante, che è sottoposto ad un pesantissimo stress psicologico causato da un sovraccarico sensoriale dovuto ai rumori, alle luci e alle vibrazioni.
Le zampe di questi animali sono dei veri e propri radar che captano le vibrazioni, possono “sentire” un barrito di un altro elefante fino a 16 Km di distanza. Immaginiamo cosa possono sentire in città.
Molto spesso sono malati a causa dell’inquinamento, denutriti e disidratati. La vita in città per un elefante è traumatizzante.
Gli “elefanti mendicanti” continuano ad esistere solo perché ci sono ancora turisti che acquistano cibo dal mahout.
Cosa fare dunque se in Thailandia vedete un elefante in città?
- Fotografatelo, includendo preferibilmente anche il mahout. Non dategli dei soldi per la foto e non mostratevi divertiti o interessati, ma scioccati e inorriditi (spero sia una reazione spontanea). Non credete alle favole per turisti storie del tipo “il piccolo ha perso la mamma”ecc ecc…)
- Individuate il luogo esatto dove avete fatto l’avvistamento e contattate immediatamente Save the Elephant Foundation: info@saveelephant.org +66-53-272-855 oppure chiamate il 1362 (hotline del National Park and Wildlife)
Show degli elefanti
Molte guesthouse e agenzie di viaggio propongono escursioni giornaliere che includono un breve trekking a dorso di elefante e uno spettacolo dove i pachidermi pitturano con la proboscide, vanno in bicicletta, giocano a pallone, suonano l’armonica o si mettono in posa per una fotografia.
La cosa sconvolgente è che è pieno di turisti entusiasti che fanno la fila per vedere questi show.
Io non capisco cosa ci sia di divertente, lo trovo tristissimo: un animale così maestoso, intelligente, già privato della sua libertà in passato e ora privato della sua dignità: ridicolizzato per il divertimento degli umani.
Guarda questo video, lo trovi divertente?
In realtà dietro all’ambiente festoso e spensierato di questi spettacoli si nasconde una realtà fatta di solitudine e tristezza, sofferenza e umiliazioni, come accade nei circhi.
Gli elefanti sono sottoposti a un training durissimo, che prevede frustate, colpi e tagli, sono addestrati a fare qualcosa che in natura non farebbero e questo provoca loro un forte stress mentale e fisico. Spesso gli spettacoli si ripetono più volte al giorno, per tutta la settimana.
VI DIRANNO CHE sono ex-elefanti lavoratori, che ora stanno bene perché mangiano e non sono maltrattati. In realtà gli elefanti hanno solo cambiato lavoro.
Vi diranno che è un modo per salvarli dalle strade e dal logging, ma non è così: le organizzazioni serie vi diranno chiaramente che i loro elefanti non pitturano e non vanno in bicicletta, ma corrono, giocano, fanno il bagno, mangiano e fanno tanta cacca, in poche parole vivono la loro vita da elefante.
Questi spettacoli sono da evitare, ci sono delle valide alternative.
Trekking a dorso di elefante
Sono molte le organizzazioni che invitano il turista ad evitare i trekking a dorso di elefante e a godere di esperienze più autentiche e naturali che non utilizzino l’elefante per nessun tipo di lavoro.
Se proprio bramate dalla voglia di salire su un elefante evitate le “howdahs”, le sedie in legno o in metallo sul dorso dell’elefante.
Il modo più naturale per salire su un elefante è a cavalcioni sul collo (non sulla schiena) senza alcuna sedia, ma questo di solito succede nei villaggi, che utilizzano gli elefanti come noi un tempo potevamo avvalerci di asini e buoi in agricoltura.
Chi sfrutta gli elefanti per il turismo invece tende a pensare alla comodità del turista, e non al benessere dell’animale.
Io personalmente ammiro molto le organizzazioni – come l’Elephant Nature Park di Chiang Mai – che hanno deciso di NON fare i trekking e gli show con gli elefanti e propongono attività alternative, riuscendo dunque ad avere un guadagno dal turismo e al contempo rispettare profondamente questo animale.
Posso assicurare che l’esperienza che si avrà dall’incontro con gli elefanti sarà indimenticabile, perché autentica.
Al contrario delle altre esperienze “Pago e faccio un giro in elefante” si sentirà lo scambio:
“Io, turista, vengo qui, ti guardo, ti osservo, ti conosco… e ciò che pago andrà investito per il tuo sostentamento e per salvare altri animali”.
E’ diverso.
Volontariato con gli elefanti
Fare un periodo di volontariato con gli elefanti è un’esperienza faticosa, ma indimenticabile.
E’ importantissimo scegliere un centro che mette in primo piano il benessere animale, e non i selfie del turista.
Con questo articolo vi spiego come fare volontariato con gli animali scegliendo un progetto affidabile, che realmente pensa al benessere animale.
Dove fare volontariato con gli elefanti in Asia
Questi sono alcuni centri e progetti in Thailandia che reputo seri, sui siti puoi trovare più informazioni e considerare le attività proposte:
Nord della Thailandia:
Elephant Nature Park (Chiang Mai)
Baan Chang Elephant Park (Chiang Mai)
Bees Sanctuary (Chiang Mai)
Journey to Freedom (Karen village)
BLES Boon Lott’s Elephants Sanctuary (Sukhothai)Centro della Thailandia:
WFFT Wildlife Friends of Thailand (Cha Am, 200 Km a sud di Bangkok)
Segnalo anche questo centro in Cambogia che ho visitato durante i miei viaggi e che considero affidabile:
Elephant Valley Project (Mondulkiri)
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Giovanni
Sono stato in Thailandia 17 volte per apprendere il muay boran e muay thai.
Ho visto spesso i maltrattamenti e anche uccisioni di elefanti.
Da animalista sono rimasto inorridito dai maltrattamenti inflitti agli elefanti, animali maestosi, inteliggenti,privati delka libertà e dignità, ridicolizzata per lo stupido divertimento degli umani.
L’elefante è considerato sacro soltanto dai monaci buddhisti ma non dalla maggioranza dei thai…
Valentina M.
Purtroppo è proprio così come dici. Io non mi ritengo animalista, ma ambientalista, e ai miei occhi è comunque una pratica INACCETTABILE. Posso comprendere che in Thailandia non ci sia ancora il concetto di benessere animale, come da noi fino a pochi decenni fa, ma non comprendo i turisti occidentali che partecipano agli show con animali e danno soldi agli elefanti in strada per farsi il selfie del momento. Quella è ignoranza. Dico “ignoranza” non in senso dispregiativo, ma nel reale significato del termine, le persone non sanno, non si informannoe, non si fanno domande. Purtroppo.