
Gallipoli fuori stagione, tra cultura, mare e natura
Il suo nome deriva dal greco “Kalè” e “Polis”, ovvero “città bella”. Bella lo era un tempo e lo è anche oggi. E’ così ricca di fascino e bellezza, che viene presa d’assalto nei mesi estivi dai turisti da movida, ma Gallipoli offre il meglio di sé fuori stagione. A me la vita da La Grande Bellezza non seduce, come poco m’importa ascoltare musica a tutto volume sulla spiaggia, consumare cocktail in bicchieri di plastica e ondeggiare le natiche in preda all’alcool. Preferisco una chiacchiera coi pescatori sugli scogli, una grappa (2,3,4…) con gli anziani al bar del paese, una spiaggia semi deserta e una serata di danze e musica con gli amici, un’escursione in barca, una grigliata al chiaro di luna.
Gallipoli, per i miei gusti, è uno di quei luoghi da vivere fuori stagione, con la gente del posto, quando spiagge e sentieri non sono affollati, quando si può ascoltare il rumore del vento e dell’acqua e godere della natura così com’è, senza bisogno d’altro. Basta uno zaino con cibo e birre e la giusta compagnia. Regalatevi però qualche pranzo di pesce, perché qui è un’eccellenza.
La cittadina sorge sulla costa jonica della Puglia; la parte più antica si trova su un’isoletta calcarea, unita alla città nuova da un ponte seicentesco. I gallipolini la chiamano “il padellone” perchè, a guardarla su ogni mappa, Gallipoli vecchia sembra proprio una padella.
Vagare tra i vicoli del centro storico di Gallipoli è come calarsi in un film di Sergio Rubini, come tornare indietro nel tempo in un intrico di stradine suggestive, dove la storia fiorisce ad ogni angolo. I colori caldi delle case, i panni stesi, i bambini che giocano a pallone, le apecar, gli sguardi delle donne alle finestre, le antiche chiese, le botteghe di prodotti tipici, l’odore di pesce alla griglia, i gatti.
Fermatevi alla Biblioteca comunale, al Museo del Mare, al Museo Civico e visitate le numerose chiesette, ben 17 solo nel centro storico. Di particolare interesse la Chiesa di Santa Maria della Purità, sede della confraternita dei Bastasi, ovvero degli scaricatori di porto che la costruirono nel 1662, di fronte alla storica spiaggia del Seno della Purità.
Visitate il frantoio ipogeo del 1600, ospitato nel sottosuolo di Palazzo Granafei, che produceva il famoso olio lampante, impiegato come combustibile nelle lampade per l’illuminazione domestica. Il Centro di Cultura del Mare Marea propone un percorso multisensoriale, interessante sia per adulti che bambini, che include un’esperienza di realtà virtuale sott’acqua.
Per le strade si può ancora incontrare qualche artigiano, come Luigi, un pescatore di 87 anni che ha vissuto una vita in mare e racconta storie di paesi lontani, incontri, episodi di vita, che non hanno nulla da invidiare ai più grandi viaggiatori. Chiedete di lui ai paesani, sicuramente qualcuno vi indicherà la strada e lo troverete impegnato a tessere le nasse di giunco, degli antichi attrezzi da pesca utilizzati dai pescatori che praticano la piccola pesca costiera.
Ho visitato Gallipoli accompagnata da Eugenio Chetta di Amart, un’ associazione di giovani gallipolini accomunati dall’amore per il patrimonio culturale della loro città, che promuovono tramite visite guidate. Eugenio è un pozzo di conoscenza, chiedete di lui contattando l’associazione Amart e rimarrete sicuramente soddisfatti della visita.
A Gallipoli arte, storia e cultura sono avvolte da una cornice turchese di cielo e mare; un mare che lascia senza fiato, che non ha nulla da invidiare a quello della Sardegna. Le pinete incorniciano le baie e la natura, tipica della macchia mediterranea, si può vivere attraverso percorsi di trekking e di cicloturismo.
Luoghi e attività naturalistiche a Gallipoli e dintorni
Porto Selvaggio e Palude del Capitano
Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio è un’area che ha subito vari interventi di riforestazione iniziati negli anni ’50. Un tempo brullo e roccioso, oggi il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di una fitta pineta, dove si ha l’opportunità di osservare la ricca biodiversità di fauna e flora e a pochi metri dalla costa si può visitare anche la Palude del Capitano, dove il fenomeno carsico ha dato origine alle “spunnulate”, ovvero grotte a cui è crollata la volta formando dei laghetti di acqua salmastra.
La Baia di Porto Selvaggio è considerata tra le più belle spiagge della Puglia, con calette e grotte dove sgorgano sorgenti di acqua dolce. E’ un vero angolo di paradiso dove andare a qualsiasi ora, anche di notte per un bagno sotto le stelle. Si raggiunge a piedi attraversando il bosco, da Santa Caterina, da dove partono vari percorsi di trekking che attraversano la pineta e la costa, con stupendi punti panoramici. Fermativi al punto informazioni turistiche di Nardò per raccogliere mappe, brochure e informazioni per organizzare al meglio la vostra escursione.
Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo
Un’oasi di 700 ettari, dichiarata area protetta nel 2006 con l’intento di salvaguardare la biodiversità della flora e della fauna. Si può visitare il parco a piedi, in bici e a cavallo, attraversando sei percorsi che corrispondono a sei aree dalle caratteristiche paesaggistiche differenti. Potete organizzarvi in autonomia oppure partecipare a un’escursione accompagnati da guide ambientali. Sulla pagina facebook di Legambiente Lecce trovate i contatti e le iniziative in programma.
Area marina protetta di Porto Cesareo
L’area marina protetta copre quasi 17mila ettari di superficie marina tutelata, è la terza per estensione in Italia. I fondali presentano un ecosistema sub-tropicale con animali molto particolari tipici dei mari caldi. Il coralli si trovano a bassa profondità, vicino alla costa. Per le escursioni di snorkeling potete rivolgervi al Centro di Educazione Ambientale di Porto Cesareo, che organizza uscite in barca al parco Marino e anche a Porto Selvaggio.
Baia di Gallipoli e Punta della Suina
Nota per il mare cristallino e lo splendido tramonto, la baia di Gallipoli è molto bella e spesso affollata in alta stagione. E’ una spiaggia libera, dove si incontrano gallipolini e turisti. Punta della Suina è raggiungibile percorrendo il lungomare di Gallipoli. È un paradiso per tutti gli amanti del mare, per le sue acque color smeraldo e turchese. Incorniciata dalla tipica vegetazione mediterranea, è un luogo che coniuga natura selvaggia e turismo balneare, alternando lidi con servizi a pagamento e spiagge libere.
Percorsi di cicloturismo e trekking
E’ da poco stata inaugurata (giugno 2017) a Gallipoli la Ciclofficina Sociale del Chiostro gestita da Legambiente che ha creato numerosi percorsi di cicloturismo (presto online). Nel link indicato della ciclofficina trovate i contatti a cui chiedere informazioni sui sentieri. Molti trekking in natura partono da Santa Caterina, segnalo tra i percorsi più impegnativi la traversata di Porto Selvaggio, di circa 6 ore. Per le escursioni organizzate consiglio l’associazione Avanguardie che organizza uscite a piedi, in bicicletta, trekking e visite guidate nel Salento.
Libro-guida consigliato per esplorare la natura del Salento –> I parchi del Salento. Anime e stagioni di una terra viva
Quando andare
La massa di turisti che cerca la movida estiva si concentra soprattutto a luglio e agosto, quindi i mesi migliori per viversi Gallipoli in armonia e relax sono maggio, giugno, settembre e ottobre, mesi in cui si può comunque stare in spiaggia e fare il bagno. Per gli amanti del mare d’inverno, la città è anche conosciuta per i suoi mercatini di Natale e l’atmosfera natalizia vista mare.
Martina
da visitare e soggiornarci anche LA CASA DEGLI ARTISTI in via Lepanto 1 a Gallipoli
Ricettacolo di arte,poesia e relazioni umane
Sono stata ospite del bed and breakfast, e curatrice/artista partecipante della mostra Mater Aquae,ho avuto la fortuna di vivere questo luogo in tutte le sue sfaccettature…Giorgio e Maria Cristina sono due persone stimolanti sia umanamente che culturalmente. La Casa degli Artisti è un punto di riferimento per artisti,creativi,poeti…ma non solo vengono persone da tutto il mondo in macchina.a piedi,in bicicletta…per visitare la casa museo. E’ anche un luogo in cui intrecciare relazioni umane per promuovere un turismo lento e consapevole,per sensibilizzare lariscoperta del Salento autentico affinchè non sia solo destinazione per il mare e movida caotica.