
Viaggiare con il WWOOF nelle aziende agricole biologiche
[Articolo aggiornato a maggio 2023]
Il w.w.o.o.f – World Wide Opportunities Organic Farms – è nato negli anni ’70 in Inghilterra ed è ormai sempre più diffuso nel mondo.
Questo modo di viaggiare offre la possibilità di conoscere la vita rurale di un paese vivendo presso una fattoria, condividendo ogni momento della quotidianità con la gente del posto, che può essere una famiglia, una coppia, un singolo o un gruppo di persone.
In cambio del lavoro volontario, concentrato maggiormente in agricoltura, si è ricambiati con vitto e alloggio.
COME FUNZIONA IL WWOF
Un’AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA – chiamato host – si iscrive all’associazione tramite il pagamento della quota annuale, scrive una breve descrizione che verrà pubblicata nell’elenco delle aziende fornito ai volontari.
Il VOLONTARIO – chiamato wwoofer – si iscrive all’associazione tramite la quota annuale (la stessa somma che pagano anche le fattorie) e appena iscritto riceverà l’elenco di tutte le fattorie con le relative descrizioni e contatti.
La scelta è vasta, almeno nei paesi europei: chi fa il formaggio, chi il miele, chi la verdura, la frutta, il sapone, le erbe officinali, vino, marmellate… Il volontario può scegliere in base ai suoi interessi e contatta personalmente le aziende presentandosi e chiedendo ospitalità.
INFO UTILE: la lista degli host è già visibile sui vari siti web del wwoof, divisi per Nazione, ma solo al momento dell’iscrizione il volontario riceverà anche i contatti e potrà iniziare e chiedere ospitalità.
COME ISCRIVERSI AL WWOOF
Ogni nazione ha la sua organizzazione Wwoof. Sul sito internazionale WWOOF Mondo puoi trovare tutti i link del wwoof per ogni paese che ha un’organizzazione wwoof.
ISCRIVERTI COME VOLONTARIO
Se ad esempio sei un aspirante wwoofer italiano, ma vuoi andare in una fattoria in Giappone, dovrai fare richiesta d’iscrizione al sito di Wwoof Giappone, quindi cercherai sul sito internazionale di Wwoof Mondo il link giusto di wwoof Giappone.
Evita di fare una semplice ricerca su google tipo “Wwoof Giappone” perchè esistono siti di organizzazioni non ufficiali che si sono auto-nominate “Wwoof”, quindi passa sempre per il sito di Wwoof Mondo per trovare il link ufficiale.
Se vuoi fare wwoofing in Italia allora dovrai iscriverti sul sito del WWOOF Italia.
Sul sito del Wwoof Italia trovi il regolamento, le modalità di iscrizione e i principi su cui si basa questa rete di scambio ospitalità-lavoro, che ti consiglio vivamente di leggere, perchè se il tuo unico scopo è trovare un semplice modo di viaggiare o vivere gratis, il wwoof non è la soluzione adatta.
Il wwoof è uno scambio basato sull’accoglienza e la condivisione, sarai parte di un gruppo, non un semplice ospite.
ISCRIVERTI COME HOST
Immagino che se leggi questo articolo, in italiano, tu sia proprietario di un’azienda agricola biologica in Italia, quindi dovrai iscriverti sul sito del WWOOF Italia.
La tua azienda non deve essere necessariamente certificata biologica ma, anche senza certificazione, lo deve essere.
Se ospiterai volontari che vedranno che usi pesticidi o tecniche di allevamento e coltivazione poco etiche e rispettose, sarai molto probabilmente segnalato e rimosso dalla lista host. In molte Regioni italiane prima dell’inserimento ci sarà una visita conoscitiva del responsabile wwoof della tua Regione.
Ti verrà chiesto di scrivere una descrizione della fattoria. Nella presentazione è bene indicare: chi sono le persone che vivono nell’azienda, colture e animali presenti, i lavori quotidiani in base alla stagione, il tipo di alloggio offerto.
LA QUOTA
La quota di iscrizione al Wwoof cambia a seconda del paese dove andrai, quindi consulta il sito ufficiale del WWOOF per il paese di destinazione.
L’iscrizione annuale per fare Wwoof in Italia è identica per aziende e volontari, costa 35 euro e comprende una copertura assicurativa: il volontario lavora in campagna e piccoli incidenti possono capitare, quindi l’assicurazione inclusa è un gran vantaggio.
Lo è anche per l’host che, in caso di controlli Inps, potrà mostrare la tessera wwoof dei volontari, senza rischiare salatissime multe per lavoro nero.
LA MIA ESPERIENZA
Per più di 10 anni ho ospitato wwoofers nella mia fattoria persone da tutto il mondo, non solo interessate all’agricoltura, ma per lo più attirate ed incuriosite da uno stile di vita sostenibile e a contatto con la natura.
Per gli stranieri un’esperienza come wwoofer in un’azienda italiana è molto allettante, la ricca cultura rurale ed eno-gastronomica del nostro paese attrae moltissimi americani, australiani e canadesi. Spesso mi sono trovata a fare tortelloni, lasagne e torte con ragazze straniere, curiosissime di imparare i segreti di una cucina casalinga italiana.
Sono molti anche gli italiani che fanno questo tipo di esperienza sia in Italia che all’estero: il wwoof è un ottimo modo per conoscere la cultura di un paese, la cultura rurale, contadina, che non si trova nelle guide turistiche.
Se in futuro hai in mente di aprire una tua azienda agricola, non c’è niente di meglio che provare subito la vita quotidiana in una fattoria.
CONSIGLI PER I WWOOFERS
In primis, non iscriverti al wwoof se cerchi solamente una vacanza low-cost o un modo per vivere gratis. Il Wwoof è molto di più. Una volta capito che il wwoof fa per te, che ti sei iscritto e hai davanti la tua lista host, dedica tanto tempo alla selezione delle fattorie.
- Non mandare mail a random o delle mail identiche ad ogni host, ma personalizzale in base al destinatario. Non scrivere mail di 50 righe, raccontando tutta la tua vita e lo sanno già che ami la natura, è quello che scrivono tutti.
- Presentati con l’adeguata sintesi e chiarezza, spiega perché stai chiedendo ospitalità proprio a quell’azienda agricola e quali sono i tuoi interessi, le tue esperienze (se ci sono, ma non sono necessarie) e in cosa ti piacerebbe aiutare e imparare.
- Dimostra la tua disponibilità e il tuo interesse. Chiedi ad esempio qual è la giornata tipo e in che lavori potresti essere d’aiuto (che è diverso da “che tipo di lavori sono richiesti” e “quante ore devo lavorare al giorno”. Non è un colloquio di lavoro.
- Adotta un atteggiamento pro-attivo che dimostri la tua volontà di integrarti. A te non piacerebbe essere ospitato da persone che ti trattano con distacco come un lavoratore non pagato, vero? Ma vorresti sentirti accolto, sbaglio? E’ così anche per gli host che ti devono ospitare a casa loro. Un bravo host vuole ospitare persone realmente interessate alla loro realtà, che vogliono darsi da fare e imparare. Essere ospiti in casa di altri non significa avere un letto gratis, ma condividere la quotidianità, fatiche comprese!
- SII ONESTO: condividere la lista dei contatti delle fattorie con i propri amici è molto semplice, ma assolutamente scorretto. Il tutto per non pagare 35€ all’anno ad un’associazione senza scopo di lucro? A parte la mancanza di eticità, fare wwoof senza essere iscritti mette a rischio chi ti ospita, che potrebbe essere soggetto a multe per lavoro nero, e te stesso, che non sarai coperto da alcuna assicurazione in caso di infortunio.
Rispetto
quello che i volontari devono infilare nello zaino;
Accoglienza,
quello che si deve respirare nella casa di ospita.
CONSIGLI PER L’HOST
In primis valuta se la tua esigenza di ospitare volontari è dettata solamente dal bisogno di manodopera gratuita, in tal caso non iscriverti al wwoof. Il wwoof è accoglienza, passione e condivisione.
Se c’è un reale desiderio di ospitare, con gioia, persone da tutto il mondo da coinvolgere nella tua quotidianità, allora il wwoof fa per te. Una volta ultimata l’iscrizione inizierai a ricevere le richieste.
Come da regolamento dell’associazione il lavoro del wwoofer deve essere concentrato in agricoltura e chi è contadino ben sa che il lavoro nei campi non finisce mai (“vigna e orto uomo morto”), ma ti consiglio comunque di andare anche incontro agli interessi dei volontari, dando vita ad un vero scambio culturale che non si limiti ad un solo settore, soprattutto se la tua è un’azienda multifunzionale con più attività.
Ad esempio se ospiti una ragazza americana a cui piacciono molto cucinare e un ragazzo australiano a cui piace tanto la campagna, cerca di suddividere il loro lavoro quotidiano anche in base alle loro passioni, ovviamente considerando le necessità dell’azienda agricola.
Quando ricevi le richieste dei wwoofers racconta loro in quali lavori saranno coinvolti e scambia qualche mail di conoscenza prima di accordarvi per l’ospitalità. Di solito sono i wwoofer stessi che scrivono le motivazioni che li portano a fare questa esperienza.
Accetta le richieste dei wwoofer che si sposano meglio con le esigenze in fattoria in quel periodo dell’anno, così sia host che volontari saranno probabilmente soddisfatti dall’esperienza.
TUTELATI: assicurati che il wwoofer che arriverà sia regolarmente iscritto all’associazione. In caso di infortunio ci sarà l’assicurazione e in caso di controlli dell’Inps non sarà visto come un lavoratore in nero.
COME FARE UNA BELLA ESPERIENZA COL WWOOF
L’organizzazione del wwoof non è in grado di controllare nel dettaglio tutte le aziende e tutti i volontari che si iscrivono, di conseguenza capita di sentire qualche brutta esperienza.
Non mancano le aziende che si iscrivono perché considerano i volontari come braccianti non pagati e le aziende che di biologico hanno ben poco.
Non mancano i volontari che considerano il wwoof una semplice vacanza low cost e non sono per niente interessati al lavoro e alla condivisione della quotidianità.
Questi casi sono la minoranza, le mie esperienze sono state prevalentemente positive. In casi estremi di comportamenti non idonei dei volontari o delle aziende, il wwoof procede con la rimozione dall’associazione.
Per assicurarsi un bel viaggio di scambio culturale, di apprendimento e arricchimento personale, sono fondamentali i contatti tra l’azienda e il volontario prima dell’arrivo, più chiare sono le aspettative da entrambe le parti, più l’esperienza sarà piacevole e appagante per tutti.
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Francesca
Ciao io ho fatto un esperienza di woofing lo scorso anno è stata fantastica ma purtroppo breve, da un po’ ho in mente di mollare tutto, ho messo un po’di soldi da parte negli ultimi due anni, per poter vivere con questa esperienza per un po’di tempo e poi vedere.
Cosa mi consiglieresti per organizzarmi con questa esperienza?ho molta confusione in testa a parte tanta paura
Valentina Miozzo
Metti da parte la paura, che va bene sono nelle giuste dosi.
Non so quale sia la tua situazione lavorativa e familiare, ma invece che mollare tutto puoi prendere un anno di aspettativa se sei una dipendente o partire intanto con un’esperienza wwoof o workaway di pochi mesi. Step by step insomma :)