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Steppa Mongolia

Cristina Cori è giornalista, blogger e tour leader, con una formazione universitaria in lingue e civiltà orientali. Vive a Roma, ma passa gran parte della sua vita a viaggiare e scrivere, perché se viaggiare è la sua passione, scrivere è la sua vocazione. “Russia coast to coast in Transiberiana” è il suo primo libro dove racconta la sua avventura lungo la ferrovia più lunga al mondo, alla scoperta di Russia e Mongolia.

Cristina Cori scrittrice

E’ un piacere intervistare Cristina per la rubrica #AutorinViaggio. Andiamo a conoscerla, scopriamo il suo viaggio e il suo libro!

Come è nata l’idea di questo viaggio in treno lungo la Transiberiana?

Per caso. Non ne sapevo nulla di Transiberiana e non ci avevo mai pensato fino a quando un ragazzo con cui lavoravo a Tokyo non mi ha chiesto come sarei tornata in Italia. Ovviamente ho detto “in aereo” e lui in tutta risposta mi ha proposto: “perché non torni in Transiberiana?”. Mi sono incuriosita, ho cominciato a cercare informazioni e infine è diventato un sogno nel cassetto.

Come ti sei preparata a questo lungo viaggio in solitaria?

La risposta non ti piacerà: non mi sono preparata. Ho solo richiesto il visto adeguato e comprato la guida della Russia da studiare in loco per farmi ispirare giorno per giorno sul da farsi. Nonostante fosse un viaggio lungo, andassi da sola ed era molto che lo sognavo, non ero molto preparata: spesso ho  improvvisato.

Steppa Mongolia

Ci racconti un aneddoto particolare?

Di aneddoti ce ne sono vari… come quella volta che passai una mattinata intera a bere vodka (esatto, di mattina!) con una coppia di russi che mi aveva preso in simpatia.  Oppure quando in Mongolia mi fecero mangiare il pene del montone e io ovviamente lo scoprii solo una volta digerito. Ma anche lo stupore di quando sentii il canto delle dune del Gobi e la sensazione di pace e appagamento che provai una arrivata in cima. Tuttora la scalata delle Khongoryn Els la ricordo come uno degli insegnamenti più importanti della mia vita.

Consigli qualche lettura o sito utile per organizzare questo viaggio?

Per le informazioni pratiche non ho nulla da consigliare perché io stessa non ho trovato un punto di riferimento. C’è la guida Transiberiana della Lonely Planet, purtroppo l’edizione italiana risale al 2012, quindi se siete pratici di inglese potete prendere l’ultima edizione della Lonely Planet Trans-Siberian Railway del 2018.

Sul mio sito ho scritto un articolo su come funziona e come organizzare il viaggio in Transiberiana… può essere un inizio per farsi un’idea. Vorrei consigliare anche dei libri sulla storia della Russia, tra cui L’arte della cucina sovietica di Anya von Bremzen, che a dispetto del nome non è affatto un noioso ricettario, ma uno dei libri più belli che abbia letto. Mi ha accompagnato nelle mie lunghe ore in treno.

Treno Transiberiana

Quanto costa percorrere la Transiberiana in terza classe?

Non molto. I biglietti in platzkart sono molto economici. Io ricordo di aver speso circa €90 per i tre giorni di treno da Mosca a Irkutsk. Per il cibo ci si organizza facendo la spesa prima di salire a bordo (panini etc…) o si compra qualche focaccia ripiena sul treno. Anche gli alloggi, una volta a destinazione, sono poco costosi. La Russia in generale è un paese piuttosto economicoLa tratta più dispendiosa (e anche lenta) è quella che varca il confine russo-mongolo perché lì non esiste la terza classe.

Le 7 parole chiave del libro 

Persone: La Transiberiana se vissuta in terza classe è un’esperienza fatta soprattutto di incontri. Conosci tante persone di tutte le età, background e nazionalità. Si passano giorni interi insieme dentro un vagone e quindi è inevitabile che, nonostante le barriere linguistiche, si cominci a parlare, a conoscersi e a raccontarsi storie di vita. 

Tempo: Da Mosca per raggiungere Vladivostok ci vogliono 7 giorni di treno. Il tempo è quindi uno dei fattori principali di un viaggio così lungo e lento. Quello che dico sempre a chi mi chiede consigli sulla Transiberiana è: non vi serve molto denaro, ma tanto tempo. Tutti invece pensano sempre il contrario. 

Ironia: Una buona dose di ironia è ciò che bisogna mettere in valigia per un viaggio simile. Quando devi condividere per giorni  il vagone con 49 sconosciuti (alcuni dei quali assai bizzarri), ti fanno assaggiare cibi improbabili, ti invitano a nuotare nel freddo mare siberiano o ti trovi a tu per tu con le latrine mongole, hai due opzioni: piangere o ridere. Meglio la seconda. 

Vastità: La Mongolia e soprattutto la Russia sono due paesi enormi. Le sconfinate terre siberiane si possono solo intuire mentre gli orizzonti delle steppe mongole sono infiniti. Tutto è immenso e non a caso la Transiberiana, con i suoi oltre 9000 km è la ferrovia più lunga al mondo. 

Autostima: Questo viaggio mi ha fatto capire che partire soli è bello anche perché impari a cavartela in tutte le situazioni. Per 4 mesi ho dovuto gestire tutto da me senza avere una gran conoscenza di questa ferrovia né della Mongolia. Le informazioni che si trovano (o che almeno quelle che riuscivo a trovare io) erano scarse, contraddittorie e incomplete. Alla fine però non solo sono tornata sana e salva, ma mi sono goduta ogni singolo momento di questo viaggio che mi ha davvero arricchita. E questo ha fatto bene alla mia autostima. 

Abbattimento degli stereotipi: Chi l’ha detto che i russi sono freddi e antipatici? Percorrendo la Russia ho scoperto un popolo socievole, accogliente e gentile. Sul treno tutti mi volevano conoscere, mi offrivano cibo e vodka. Perfetti sconosciuti mi hanno ospitato a casa loro senza chiedere nulla in cambio e da queste esperienze sono nate amicizie.

Dove possiamo acquistare il libro?

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