
Vi ricordate Mami? La grossa signora di colore col fazzoletto in testa, devota cameriera di Rossella O’Hara in Via col Vento?
Ecco, la signora che viene a fare le pulizie nella casa che ho affittato a Cape Town è proprio così. Si fa chiamare Monica, perchè i bianchi non ricordano il suo vero nome, Nosiphiwo.

Nosiphiwo
Ridiamo.
La goffaggine degli uomini nelle faccende di casa è una gran generalizzazione, ma è un ottimo argomento per fare amicizie femminili in tutto il mondo, di qualsiasi cultura, dalla foresta amazzonica ai grattacieli di Dubai.. funziona sempre!
Comincio a preparare da mangiare, apparecchio per due.
La servo io. Le chiedo del passato.
Nosiphiwo ha 41 anni, è nata e cresciuta durante il sistema di segregazione razziale forzata dell’Apartheid, che stabiliva i diritti dei cittadini in base al colore della pelle.
L’Apharteid è finita nel 1994, non sono passati neanche trent’anni.
Oggi com’è la situazione?
Nosiphiwo, con quell’aria da Mami, oggi è la serva di qualcuno? Chi è che le fa pulire casa?
Faldelah è la padrona di casa, è una sudafricana musulmana di origini malesi, e anche lei – come Nosiphiwo – ha vissuto e subìto la violenza psicologica dell’Apartheid, in quanto meticcia. E’ un rapporto alla pari, c’è rispetto, Nosiphiwo non è una serva, fa semplicemente la signora delle pulizie.
Andiamo indietro cercando di riassumere la storia recente del Sudafrica, per capire cosa hanno vissuto queste due donne e milioni di neri sudafricani.
STORIA DELL’APARTHEID IN SUDAFRICA
Il termine apartheid significa “separazione” e deriva dall’afrikaans, la lingua dei primi colonizzatori: i boeri, di origine olandese, detti afrikaners –> anche se il termine ricorda la parola “africani”, ricordati che invece gli afrikaners sono i colonizzatori.
La politica della segregazione in Sudafrica iniziò già all’inizio del ‘900, subito dopo l’unificazione del paese, diviso fra le colonie britanniche e olandesi.
In questi anni i neri già erano emarginati dai centri urbani, non potevano svolgere lavori qualificati ed erano obbligati a vivere solo in alcune aree delle città.
Nel 1948 il National Party vince le elezioni: da questo momento fino ai primi anni ’90 entrano in vigore le NUOVE LEGGI DELL’APARTHEID, che stabiliscono per ogni gruppo etnico i tipi di lavori che si possono esercitare, i luoghi dove vivere, le scuole da frequentare e i mezzi di trasporto da prendere.
LE LEGGI RAZZIALI DELL’APARTHEID
→ Con il Population Registration Act gli abitanti del Sud Africa vennero ufficialmente suddivisi in quattro gruppi etnici:
- whites: i bianchi, composti da coloni di origine inglese e di origine olandese, i cosiddetti afrikaaner, che rappresentavano la maggioranza tra i bianchi;
- natives: sudafricani di pelle nera, detti anche black o bantu;
- coloured: meticci, detti browns;
- indians: di origine asiatica, prevalentemente indiani e pakistani.
Native, coloured and indians rappresentavano l’ 80% della popolazione, ma era il restante 20% di bianchi che era al governo a prendere le decisioni.
→ Con l’Immorality Amendment Act e il Prohibition of Mixed Marriage Act furono proibiti rapporti sessuali e matrimoni tra neri e bianchi. La polizia faceva irruzione nelle case private per controlli.
→ Il Reservation of Separate Amenities Act determinò la separazione dei luoghi pubblici: autobus, ingressi ai negozi, spiagge, toilettes, parchi. Bianchi e neri non potevano condividere gli stessi luoghi, accessi e mezzi di trasporto.
→ Con il Group Areas Act si rinforzò la segregazione residenziale già presente, dividendo le città in zone per bianchi e zone per neri, spostando la popolazione di colore in quartieri periferici: le township, delle baraccopoli ai margini degli insediamenti bianchi.
→ Con il Bantu Education Act i sistemi scolastici tra bianchi e neri vennero completamente separati. Le scuole per i bianchi erano gratuite e di alto livello, secondo gli standard occidentali. Le scuole per i bambini neri erano a pagamento, il 30% non aveva l’elettricità e il 25% non aveva acqua potabile. Ai bambini di colore veniva praticamente insegnato a servire gli afrikaaners.
→ Con il Bantu Authorities Act vennero creati i cosiddetti bantustan, dei territori sparsi tra Sudafrica e Namibia che venivano assegnati ai neri in base all’etnia. L’obiettivo era creare delle riserve dove far stabilire i neri, che con questa legge venivano definitivamente privati del diritto di cittadinanza sudafricana, diventando solamente cittadini del bantustan assegnato.
→ Nel 1976 vennero imposte le lingue dei coloni (inglese e afrikaans) come lingue di istruzione e questo portò alla rivolta di Soweto, la township dove nacque Nelson Mandela.
La Storia dell’Apartheid prosegue fino agli anni ’90; vediamo l’evoluzione della sua fine.
LA “FINE” DELL’APARTHEID
L’apartheid venne dichiarato crimine internazionale nel 1976 da una convenzione delle Nazioni Unite ma, nonostante le pressioni internazionali, le leggi dell’apartheid rimarranno in vigore fino agli anni ’90.
Nelson Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, fu il simbolo dell’attivismo sudafricano per la lotta all’apartheid. Fu liberato nel 1990 dopo 27 anni di carcere.
La sua liberazione e la successiva elezione nel 1994 come primo presidente nero della Repubblica Sudafricana decretarono la fine dell’apartheid e l’inizio di una nuova era.
In Sudafrica oggi c’è ancora una netta divisione tra neri e bianchi. Quartieri diversi, trasporti diversi, mestieri diversi.
Nessuno lo impone, ma c’è tanta rabbia dei neri verso i bianchi e soprattutto c’è un’intera generazione che è cresciuta con l’insegnamento che i bianchi sono migliori dei neri.
Ci vorrà ancora del tempo per un cambiamento.
MUSEO DELL'APARTHEID
La visita al Museo dell'Apartheid di Johannesburg è una tappa d'obbligo in un viaggio in Sudafrica. Il Museo è stato inaugurato da Nelson Mandela nel 2001 e accompagna il visitatore dentro la vita quotidiana dei tempi dell'Apartheid, un viaggio nella storia, un museo davvero ben fatto.
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Comments:
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Michele Masiti
che ci sia “un’intera generazione che è cresciuta con l’insegnamento che i bianchi sono migliori dei neri” è una speculazione di fantasia. E’ vero invece che ci sono tuttora grosse tensioni razziali e questa volta le vittime sono i bianchi, più precisamente i boeri, che non hanno più potere politico. Ci sono attacchi razzisti alle fattorie dei boeri e una percentuale molto più elevata di violenze e assassini nei loro confronti. Ogni anno decine di migliaia di boeri emigrano perché sono emarginati e vittime di violenze. Le leggi sul “black economic empowerment” in Sud Africa con la scusa di un “affirmative action” hanno di fatto estromesso i bianchi dai posti di lavoro ed escluso le aziende gestite dai bianchi dagli appalti pubblici. Una discriminazione razziale enorme a cui il mondo sta voltando le spalle.
Valentina M.
Se ritieni che l’affermazione “un’intera generazione in Sudafrica è cresciuta con l’insegnamento che i bianchi sono migliori dei neri” sia una speculazione di fantasia, mi chiedo che libri di storia tu abbia letto e se tu sia mai stato in Sudafrica. E’evidente che il tuo modo di pensare sia opposto al mio, ma negare i fatti storici… anche no. Riguardo alla situazione attuale che riporti, potrà anche essere vera e ingiusta, io le dò un nome: Karma, la legge di causa-effetto.