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In questa intervista per la rubrica #AutorinViaggio vi presento un libro speciale, ricco di testimonianze e di fotografie, che svela la drammatica situazione dei Pigmei. E’ la cronaca del viaggio di Raffaella Milandri, scrittrice, fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni.
Nei sui viaggi è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. Si dedica al reportage, come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, attraverso campagne di informazione, appelli, petizioni e conferenze, diffondendo filmati, libri e interviste su media e social network.  Una sua intervista sui popoli indigeni è stata pubblicata sul sito dell’ONU.

Tra le mete dei suoi viaggi: la Papua Nuova Guinea, l’Alaska, il deserto del Kalahari, il Tibet, il Kimberly in Australia.

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Come è nata l’idea di conoscere il popolo della foresta, i pigmei?

Sono un’ attivista per i diritti umani dei popoli indigeni: oltre a quelli più conosciuti, come i Nativi Americani, mi interesso dei popoli dimenticati. Hanno tutti gli stessi problemi: discriminazioni, sfruttamento delle risorse dei loro territori ancestrali da parte di multinazionali e governi, violazione dei diritti più elementari come quelli alla loro cultura e alla loro lingua madre.
I Pigmei sono effettivamente dimenticati da tutti in un Camerun che da oltre 40 anni è in mano allo stesso dittatore. Hanno bisogno di una mano, io ho cercato di fare il possibile ma “il sistema” protegge sempre i potenti, mai i derelitti. 

Quando sei partita per il Camerun e quanto tempo sei stata con loro?

Il viaggio in Camerun risale al 2011 (il libro è uscito lo stesso anno). Ho girato il Camerun in lungo e in largo per un mese, alla ricerca di testimonianze ed è stato molto arduo. Forse il mio viaggio più difficile e pericoloso.

Nel libro “Io e i Pigmei” racconti…

Racconto i disagi fisici e psicologici di un viaggio nel cuore dell’Africa “vera”. Mi sono trovata di fronte a una realtà dura e drammatica. Nessuno protegge il Popolo della Foresta, che è vittima insieme alla Foresta stessa. I Pigmei, oggetto di una sistematica discriminazione da centinaia di anni, ora rischiano di scomparire. Per sempre.

Scrive a tal proposito Raja James Sheshardi, della American University: “I Pigmei sono sfrattati e poi sfruttati; da molti Stati africani non sono considerati cittadini e viene rifiutata loro la carta d’identità, insieme a terra di proprietà, assistenza sanitaria ed educazione scolastica. Forzati da Governi e multinazionale del legname a lasciare le foreste, loro terre ancestrali da sempre, hanno un destino di emarginazione, impoverimento e abusi

Nella recensione del libro su La Stampa, scrive Irene Cabiati : “Il libro riesce ad inquadrare la situazione di un Paese […] In Camerun sulle banconote da mille franchi qualche funzionario creativo ha pensato bene di far stampare la macchina che taglia il legname. Come segno di progresso naturalmente. “

Le 7 parole chiave del libro

Disperazione, fame, ingiustizia, violenza, impotenza, paura e disagio.
Ho trovato una situazione veramente tragica e ho rischiato la vita perché nessuno vuole che si parli dei Pigmei. Ho subito anche delle minacce. Quando sono tornata, nonostante Maurizio Costanzo mi abbia portato in tv a parlarne, nessuno se ne è occupato. I diritti umani dei Pigmei sono tuttora violati. Un popolo stupendo figlio di Madre Terra che può insegnarci moltissimo. Raffaella Milandri con i Pigmei

Dove possiamo acquistare il libro?

Clicca qui per acquistare su Amazon “Io e i Pigmei. Cronache di una donna nella foresta”.

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