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Troppi turisti Monte Everest

La parola Overtourism – che letteralmente significa “troppo turismo” – è un termine recente “inventato” da Rafat Ali, fondatore di Skift, società di analisi del settore viaggi. 

Si parla di Overtourism quando il sovraffollamento turistico di una particolare destinazione impatta notevolmente la qualità della vita dei residenti e causa inquinamento e degrado ambientale. 

Quando si parla di sovraffollamento turistico viene sicuramente subito in mente Venezia, ma è bene precisare che il fenomeno non riguarda solo le città, ma anche borghi e contesti naturali come spiagge, isole, sentieri, montagne e parchi naturali. Ad esempio, questo è l’Everest:Overtourism Everest

Affinchè il turismo sia un reale beneficio per la popolazione e l’ambiente è importante che sia organizzato in maniera sostenibile, preservando il patrimonio culturale e ambientale, in modo che sia un beneficio anche nel lungo termine.

Il successo del settore turistico oggi si misura invece con l’aumento degli arrivi: un gran afflusso turistico è segnale di benessere economico. 

Per fortuna negli ultimi anni si è invece iniziato a parlare di qualità della vita come fattore importante da prendere in considerazione.

Nel 2017 si è parlato tanto di Overtourism per le numerose proteste dei residenti in molte città europee come Barcellona, Venezia e Dubrovnik. Ci sono state manifestazioni nelle strade, striscioni e murales che mostravano il pesante disagio dei residenti, dando vita a veri fenomeni di turismofobia.

Overtourism e Turismofobia

CAUSE DELL’OVERTOURISM

Il turismo globale è in crescita esponenziale e grazie all’aumento dei voli lowcost è davvero facile spostarsi.

DESTINAZIONI CHE DIVENTANO FAMOSE 

Le destinazioni diventano famose in breve tempo, grazie alla televisione, ai film (cineturismo) e ai social media (si parla proprio di “luoghi istagrammabili“), attraendo un tipo di turisti mordi e fuggi, interessati a scattare qualche foto e un selfie, per segnare l’ennesima spunta sul mappamondo. 

Incredibile come si viaggi sempre di più per apparire, invece che per se stessi (concedetemi la riflessione).

SCARSA GESTIONE DEL TURISMO

La scarsa pianificazione del turismo da parte degli enti locali e dei governi, spesso ancora limitati al concetto “aumento dei turisti =  segnale positivo di crescita economica”, che non tiene conto dell’impatto su ambiente e popolazione locale. 

CONSEGUENZE DELL’OVERTOURISM

SOVRAFFOLLAMENTO

Nei borghi e nelle città i vicoli e le piazze sono affollate, tanto che per gli stessi turisti è impossibile raggiungere un monumento o un museo.

Nei contesti naturali la fauna, disturbata, si allontana, esattamente come fa la popolazione locale nelle città.

DISAGIO DELLA POPOLAZIONE LOCALE

La popolazione locale si sente frustrata dal numero eccessivo dei turisti e vede il proprio paese perdere autenticità, per soddisfare prima di tutto le esigenze dei turisti e non quelle degli abitanti.

Gli studenti spesso non riescono più a trovare alloggi, tutti ormai impiegati per affitti a breve termine.

Conseguenze dell'Overtourism

SPOPOLAMENTO

I proprietari delle case preferiscono trarre maggior guadagno con affitti a breve termine ai turisti; i prezzi degli affitti mensili aumentano e la popolazione locale tende a trasferirsi.

Ci sono alcuni paesi in cui ci sono più b&b che abitazioni.

E’ evidente come l’Overtourism crei conseguenze totalmente contrastanti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

 

DEGRADO AMBIENTALE

Traffico, strade congestionate, aumento e conseguente accumulo dei rifiuti. Cementificazione, sfruttamento del suolo e devastazione di interi ecosistemi.

ESEMPI DI OVERTOURISM

Oltre i casi più noti come le grandi e famose città come Venezia, Roma e Amsterdam, anche molte destinazioni naturalistiche soffrono l’overtourism

SPIAGGIA DI MAYA BAY, THAILANDIA

La spiaggia di Maya Bay, in Tailandia, era un luogo incontaminato prima di essere la location del film The Beach.

E’ diventata una delle mete più amate dai turisti e in poco tempo è stato distrutto l’80% della barriera corallina.

Motivi? I turisti che ci camminavano sopra, gli scarichi degli hotel in mare, gli ancoraggi per imbarcazioni e i rifiuti gettati in mare o abbandonati sulla spiaggia.Overtourism Maya bay Thailandia

L’organizzazione del turismo non è stata sicuramente pianificata in modo sostenibile, la situazione ha raggiunto una gravità tale che nel 2018 il Dipartimento della Fauna e della Conservazione thailandese ha optato per la chiusura ai turisti per almeno 3 anni, per consentire il recupero della biodiversità.

Oggi, 2023, la spiaggia è di nuovo accessibile, ma con nuovi regolamenti e limitazioni: l’accesso è consentito a un numero limitato di turisti.

Monte Everest, Nepal 

Sapevi che l’Everest vanta la triste nomea della “Più alta discarica del pianeta”? 

L’Everest è ricoperto da tonnellate di rifiuti: tende, bombole e attrezzatura da arrampicata abbandonata per alleggerire zaini, rifiuti di ogni genere.Tonnellate di rifiuti Everest

La situazione è così grave che il governo nepalese ha adottato politiche rigidissime, come l’obbligo di riportare a valle almeno 8Kg di rifiuti, oltre i propri. Pena multe salatissime.

Anche il governo cinese ha preso provvedimenti per l’accesso dal suo versante, limitando a soli 300 scalatori all’anno, solo nel periodo primaverile.

Italia, dalle spiagge della Sardegna alle Dolomiti

Anche in Italia molte località hanno limitato l’accesso dei turisti, come il lago di Braies, il borgo di Riomaggiore alle Cinque Terre e molte spiagge in Sardegna.

Nel periodo post-pandemia, il ritorno in natura è avvenuto in massa e l’impatto si è sentito.

SOLUZIONI ALL’OVERTOURISM

Il fenomeno si manifesta in contesti molto diversi l’uno dall’altro, ogni caso prevede un’attenta analisi e diverse azioni da compiere, quindi non esiste un’unica soluzione per risolvere il problema dell’overtourism

AMMINISTRAZIONI LOCALI

In generale queste sono varie azioni delle amministrazioni locali che possono aiutare ad arginare/risolvere il problema:

  • aumentare i servizi igienici pubblici e i cestini per l’immondizia
  • incentivare la mobilità dolce come le biciclette e monopattini elettrici
  • creare più aree verdi e parcheggi sotterranei
  • promuovere aree meno turistiche, creando nuovi itinerari e valorizzando anche i territori nei dintorni
  • promuovere il turismo anche fuori stagione
  • coinvolgere la popolazione locale
  • sensibilizzare i turisti verso comportamenti più rispettosi e responsabili
  • limitare il numero di turisti che può accedere a quell’area 

NOI SINGOLI TURISTI

Ognuno di noi può essere un turista responsabile, seguendo i principi del turismo sostenibile per limitare il nostro impatto.

Per evitare di far parte di quella massa che crea l’overtourism consiglio di:

  • evitare le crociere (hanno un impatto estremamente negativo sia dal punto di vista ambientale che sociale)
  • evitare i viaggi organizzati per gruppi di 40 persone (quelle che riempiono una corriera)
  • evitare le mete più visitate, soprattutto in alta stagione
  • se possibile, viaggiare in fuori stagione
  • scegliere di spostarsi con i mezzi locali come treni, tram, bus, bicicletta
  • limitare la produzione di rifiuti (es: portarsi sempre una borraccia e… se proprio vuoi una bibita fresca meglio una lattina che una bottiglia di plastica).

Overtourism spiagge

Concludo dicendo che ognuno può e deve fare la sua parte, ma è importante che governi e amministrazioni vadano oltre.

Il benessere non si misura coi guadagni di un settore, l’overtourism ne è l’esempio perfetto.

Qualità, non quantità.

Aspetto quel giorno in cui anche da noi, come in Bhutan, si misurerà il FIL (Felicità Interna Lorda) invece che il PIL (prodotto Interno Lordo). 

Comments:

  • Andrea

    17 Marzo 2022

    Ciao Valentina
    scrivo un commento sul tuo blog dopo diverso tempo anche se sono sempre venuto a “sbirciare” qualche aggiornamento o a leggere le varie rfilessioni che pubblichi in merito al tuo lavoro.
    E’ superfluo sottolineare che condivido cio’ che hai scritto in merito all’Overtourism ma allo stesso tempo credo che alcuni punti costituiscano solo “cure palliative” al problema e le soluzioni, ammesso di trovarne di efficaci, potrebbero essere socialmente costose e quindi inapplicabili.
    Mi spiego meglio …
    Un punto sicuramente interessante e’ il turismo fuori stagione , quello si che sarebbe utile a ridurre i picchi stagionali e a splamare la produzione di CO2 prodotta su un tempo piu’ lungo ma e’ spesso inapplicabile per vari motivi:
    – Soprattutto in Italia le chiusure aziendali sono spesso in periodi prestabiliti
    – Anche chi puo’ prendere ferie fuori dai canonici periodi e’ spesso vincolato dalla scuola dei figli.
    – Esiste una stagionalita’ metereologica in molte parti del mondo che scroaggiano il turista alla visita in determinati periodi.
    – Fuori dal periodo turistico molti paesi hanno carenze enormi per cio’ che rigaurda ricettivita’, chusura siti di interesse, accoglienza …..
    E’ ovvio che una ristrutturazione completa di questa modalita’ sociale e di vita permetterebbe ai vari pasi di organizzarsi in ogni momento dell’anno ma questa e’ una spirale da cui non e’ facile uscire.
    Considera in aggiunta che la contrazione economica e soprattutto il sempre piu’ ridotto periodo vacanziero costringe anche chi vorrebbe muoversi in maniera piu’ green (almeno localmente) ad usare massicciamente l’aereo anche per piccoli spostamenti.
    La riduzione (soprattutto) della plastica DEVE essere un dovere di ognuno di noi ma nelle realta’ locali soprattutto in Asia e Sud America non mai ne’ visto ne’ sentito anche solo prendere coscienza di questa problematica anche perche’ spesso l’amministrazione locale e’ mossa da meri interessi economici e di consumo piu’ che di ecologia (con qualche eccezione)..
    Ad ogni modo non volevo certo essre cosi’ negativo ma resta il fatto, Valentina, che il vero problema e’ che siamo troppi su questa Terra e’ un mondo globalizzato e densamente popolato e’ per forza incmpatibile con qualunque soluzione piu’ green o piu’ legata alle micro economie locali.
    Da parte nostra e’ fondamentale essere consapevoli e cercare di agire nella direzione che hai ben speigato tu ma ho l’impressione che sia una minuscola gocciolina …

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