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Noleggiare barca a vela Italia

La barca a vela è come un mondo parallelo caratterizzato da un linguaggio tutto suo. La gente di mare utilizza un ricco vocabolario di termini originali, strani, spesso incomprensibili.

Del resto quando si mollano gli ormeggi e si lascia la terraferma si sconfina in un paese straniero fatto di acqua e di vento, che ha una sua lingua.

Noleggiare barca a vela Italia

Ti è mai capitato di partecipare a un viaggio in barca a vela e ascoltare il capitano e gli skipper che parlano? Non ci si capisce quasi nulla.

Un vero marinaio non ti chiederà mai di “tirare quella corda”, ma ti dirà  di “cazzare la randa” .. e non ti sta offendendo! Io all’inizio mi chiedevo come mai volessero complicare cose semplici: perchè chiamare “dritta” la parte destra della barca e non semplicemente “destra”?

Il gergo marinaresco, o linguaggio nautico, è davvero particolare e chi si appresta a fare le prime vacanze in barca a vela dovrebbe conoscere almeno i termini più comuni usati a bordo. Può essere utile per i neofiti per comunicare con l’equipaggio che si occupa della navigazione, ma è anche un piacere culturale imparare un linguaggio così antico.

 

ORIGINI DEL LESSICO NAUTICO

La terminologia nautica ha origini lontane: ovviamente non esiste una data di inizio di una lingua, che nasce e si evolve nel tempo, soprattutto se è un linguaggio di viaggio.

Grazie al ritrovamento di alcuni documenti, se ne possono identificare le origini nel Basso Medioevo. Il testo italiano più antico è un elenco di spese di un cantiere nautico, il cosidetto Conto navale pisano, che risale al 1.100 d.C, oggi conservato nella biblioteca pubblica di Filadelfia.

Linguaggio nautico - Carta navale pisana

L’evoluzione della lingua marinaresca è documentata in particolare dalla ricca letteratura di viaggio prodotta in epoca rinascimentale, nella stagione delle Grande Esplorazioni (tra il 1.400 e il 1700), quando gli equipaggi entravano in contatto con altri paesi, e venivano adottati nuovi termini di lingue europee o esotiche.

Solo nel 1.800 si inizia a catalogare il lessico marinaresco: nel 1813 viene pubblicato il primo Vocabolario di marina in tre lingue (italiano, francese, inglese) di Simeone Stratico.

LE ESPRESSIONI MARINARESCHE PIù BIZZARRE

Tirare dentro la mutanda

Ricorda un film di Fantozzi, invece Tirare dentro la Mutanda si usa quando il fiocco (la vela più piccola) si incastra ed è da spostare manualmente.

Molla il pappafico

Il pappafico è una vela minore usata di rinforzo. Mollare il pappafico significa adeguarsi a un’andatura più lenta. Questa frase infatti è entrata anche nel linguaggio comune ed indica una resa, un rassegnarsi agli eventi. Come sia noto il termine pappafico per indicare una vela rimane un mistero.

Cazza la randa

E’ l’espressione che i neofiti possono sentire più spesso ed è quella che crea risate nei primi viaggi in barca a vela. Non c’è da cazziare nessuno, nemmeno la randa, che è la vela dell’albero principale. Cazza la randa significa issare (alzare) la vela centrale.

Batticulo all’ormeggio

Oggi più elegantemente chiamati “spring” (.. che peccato) i batticulo sono le cime di ormeggio che trattengono la barca dove vuoi fermarla.

Leghiamoci al corpo morto

Degno di un film di Dario Argento Leghiamoci al corpo morto non prevede, grazie al cielo, nessun cadavere. Indica un oggetto pesante sul fondo del mare a cui ancorarsi.

LESSICO DI BASE DEL LINGUAGGIO NAUTICO

PRUA E POPPA: sono le parole più diffuse della terminologia nautica, conosciute anche dai comuni mortali. Io le ho sempre confuse, poi un giorno una saggia signora di mare mi disse:

“Donna poppe davanti, in barca è il contrario”

Qual è la poppa e qual è la prua

Da quel giorno non confondo più poppa e prua: le poppe in una donna sono davanti, in una barca la poppa invece è dietro, è la parte posteriore.

Vediamo gli altri termini più noti:

AMMAINARE: tirare giù

ISSARE: tirare su, alzare

BABORDO E TRIBORDO: rispettivamente “sinistra” e “destra” (oggi chiamata “dritta”), sono termini considerati obsoleti che oggi non sono più utilizzati.

CAZZARE: tendere le corde (che si chiamano cime), in particolare le scotte, per stringere la vela

LASCARE o ALLASCARE: allentare le corde (ho detto cime!), in particolare le scotte, per allargare la vela

SCOTTA: la cima (ovvero una corda) utilizzata per orientare una vela.

SALPARE: sollevare l’ancoraggio dal fondo

DARE FONDO: gettare l’ancora

ANDARE SOTTOVENTO

RADA: Insenatura riparata dalle onde e dal vento adatta all’ancoraggio delle imbarcazioni

BOMA: il boma serve per sostenere la base della randa (vela più grande), è una grossa trave cilindrica orizzontale, fissata all’albero tramite un perno (trozza);
RANDA: vela più grande dell’albero principale dell’imbarcazione

FIOCCO: vela triangolare di prua, la più piccola

 

Pronti a salpare?! Noleggiare una barca a vela in Italia non è più una spesa così insostenibile come una volta, soprattutto se siete un gruppo di persone che condivide l’esperienza. Sarà un’esperienza unica, una vacanza per assaporare la libertà, in simbiosi con gli elementi naturali, sarà il vento a guidarvi!

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