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Partiamo la mattina presto, Putu è il mio autista, ha gli occhi buoni, l’ho scelto per quello. Anche Francesca, travel blogger italiana di viaggiaredasoli.net, si unisce al tour. Dopo una penosa sosta ad un negozio di batik molto scadente (le signore disegnavano Hello Kitty) usciamo dalla città e ci addentriamo nella Bali rurale: passiamo di fronte al villaggio di Mas, conosciuto per la lavorazione del legno, dove ammiriamo stupendi oggetti d’artigianato locale. Quando ci troviamo davanti l’affascinante paesaggio delle risaie a terrazza decidiamo di fare una camminata, purtroppo interrotta dalla pioggia.

Risaie

Poco dopo Putu ci porta in un’azienda agricola per la degustazione di bevande ottenute dal chicco del caffè. Scopro che esiste un animale – lo zibetto delle palme, chiamato luwak in bahasa – che, per sua sfortuna, adora mangiare queste bacche. L’uomo ha infatti pensato di rinchiuderlo in una gabbia, alimentarlo solo ed esclusivamente con i chicchi del caffè e usarne gli escrementi per farne una speciale bevanda, il Kopi Luwak. Questi poveri animali sono chiusi in gabbie piccolissime, alcuni hanno comportamenti ossessivi, come movimenti ripetitivi e compulsivi. La gentilissima signorina ce li mostra con grande orgoglio, alcuni turisti guardano, fotografano il grazioso animaletto e se ne vanno. Io invece dico alla signorina che questa idea del caffè dagli escrementi è eccezionale (parliamone), che assaggerò tutti i tipi di caffè, ma non quello, perché gli animali non dovrebbero essere in quelle condizioni. Non avrò sicuramente cambiato il mondo, ma ho piantato il mio piccolo seme e non mi è costato nulla. I turisti sono un miliardo ogni anno, immaginate che potere ha ognuno di noi quando è in viaggio.

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Valentina Miozzo

Proseguiamo fino ad arrivare al Pura Tirta Empul, famoso per le sorgenti che zampillano nella piscina per le abluzioni che precede il tempio. Vediamo bambini, uomini, donne e anziani che fanno il bagno nella vasca e con le mani congiunte si mettono sotto ai getti d’acqua per purificare il proprio spirito. Delle donne pregano di fronte a numerosi canang sari (pronuncia chanang saari), le offerte di fiori e cibo che ogni giorno gli indù balinesi preparano per Sang Hyang Widhi, il Dio supremo. Osserviamo rituali e templi e ci chiediamo perchè in India siano completamente differenti. Putu ci spiega poco dopo che l’induismo balinese è differente da quello indiano perchè si fonde col buddismo.

abluzioni 2
donne indù
uomini e bambini indù
bambino indù

Il nostro viaggio continua con la visita del Gunung Kawi, un sito archeologico avvolto dalla giungla, raggiungibile percorrendo una lunga e ripida scalinata. Si tratta di 10 monumenti scolpiti nella roccia, si dice siano tombe di un’antica famiglia reale. Proviamo a chiedere informazioni sulle origini di questo sito, senza alcun successo. La natura è comunque la principale bellezza di questo luogo, che ricorda vagamente il Ta Prohm del complesso di Angkor Wat in Cambogia.

Tornando abbiamo la fortuna di incontrare una processione indù: una moltitudine di persone vestite di bianco camminano, suonano, cantano e sventolano bandiere e stendardi colorati. E’ la festività del Purnama, è notte di luna piena, è dunque un giorno sacro e propizio in cui si svolgono in tutta l’isola centinaia di cerimonie. Si crede che la “ricompensa” per ogni buona azione compiuta nel giorno della Purnama sarà moltiplicata per cento.

Comments:

  • 24 Luglio 2013

    Che bello questo post!

    Il nome della mia guida a Bali è anche Putu. Lui era molto buono e siamo andati a Ubud, Uluwatu, Kuta e Nusa Dua. Ho soggiornato a Nusa Dua, ma non in hotel di cinque stelle. Io viaggiavo da sola, come un backpacker. :)

    Buon divertimento!!

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