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Inseguendo-le-ombre-dei-colibrì

Paolo Zambon e Lindsay Doig, coppia italo-canadese. Vivono a Vancouver, lui è programmatore, lei è infermiera. Si sono conosciuti nel lontano 2011 mentre erano in viaggio, ognuno per conto suo, nel Sud-est asiatico. Entrambi appassionati di viaggi, hanno unito i loro cammini e modificato le loro esistenze attorno al concetto di movimento. Hanno intrapreso tre viaggi in giro per il mondo, sulla sella di uno scooter; da uno di questi viaggi è nato il libro “Inseguendo le ombre dei colibrì”.

Paolo Zambon e Lindsay Doig

Tre lunghi viaggi in vespa in giro per il mondo, che paesi avete attraversato? 

Il primo viaggio è iniziato il 15 Settembre 2012, siamo partiti da Budoia (PN) e siamo arrivati a Melbourne in Australia 14 mesi più tardi. Lungo i 40.500 chilometri abbiamo attraversato Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Timor-Est e l’Australia da Darwin fino appunto a Melbourne.

Dopo nove mesi di lavoro a Vancouver, ci siamo rimessi in marcia il 15 Settembre 2014. Direzione Sud. Da Vancouver cinque giorni su un furgone con lo scooter incastrato tra i bagagli ed i sedili. Il viaggio è iniziato “ufficialmente” a Nogales al confine tra Stati Uniti e Messico. Abbiamo girovagato per il Messico per circa tre mesi poi Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama. Da Panama abbiamo cominciato la risalita verso Nord cercando di evitare, dove possibile, di percorrere strade già visitate durante la discesa. Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Belize e nuovamente Messico. Otto mesi e 23.000 chilometri intensi ed emozionanti.

Nel Dicembre 2016, dopo circa diciotto mesi di sosta lavorativa in quel di Vancouver, è iniziato il terzo tour che ci ha riportato a Budoia dopo 11 mesi e 30.200 chilometri. Dagli Emirati Arabi Uniti ci siamo diretti verso l’Oman dove abbiamo passato due mesi indimenticabili. Tornati negli Emirati abbiamo organizzato il trasporto aereo dello scooter (a causa del passaporto canadese di Lindsay non abbiamo ottenuto il visto iraniano) fino a Bishkek in Kirghizistan. La parte centroasiatica del viaggio, la più attesa, ha avuto inizio a metà Marzo. Dopo una sosta a Bishkek abbiamo iniziato a girare per Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan attraversando i confini tortuosi diverse volte. Sul finire di Agosto abbiamo preso la nave che ci ha portato dal Kazakistan all’Azerbaigian solcando le acque del Mar Caspio. Azerbaigian, Georgia, Turchia e Grecia prima di approdare, il 30 Settembre, a Brindisi per goderci cinque settimane sensazionali in Italia.

Perchè viaggiare con uno scooter simile ad una Vespa?

Lo scooter simil-Vespa è l’idea che giunge dopo il tentativo di viaggiare in bicicletta. Tentativo fallito miseramente quando mi sono reso conto che la velocità di crociera era troppo bassa per i miei gusti.  Il fascino per le forme sinuose della Vespa (lo scooter che abbiamo utilizzato da un punto di vista estetico somiglia molto alla Vespa, ma in realtà è un clone indiano) mi hanno spinto a scegliere questo mezzo come strumento per esplorare il globo.

Come fate a viaggiare così a lungo?

Risparmiamo quando non siamo in movimento e viaggiamo con un’attenzione spasmodica al budget. Tenda e campeggio selvaggio e couchsurfing sono stati negli anni due validi strumenti per minimizzare i costi di viaggi molto lunghi.

In Messico, Guatemala e El Salvador è nato “Inseguendo le ombre dei colibrì”; il libro non è solo un racconto di viaggio, ma è scandito da riferimenti storici e riflessioni su temi sociali. Qualche anticipazione?

Ci sono i grossi temi di importanza sociale che riguardano quella parte di mondo. L’immigrazione Sud-Nord, la presenza dei cartelli di narcos, le gang Ms-13 e M-18. Tutte queste tematiche vengono affrontate dal punto di vista delle persone che le vivono sulla propria pelle e che io ho avuto l’onore di raccogliere e poi raccontare. Oltre ai riferimenti storici ho dedicato ampio respiro ai gioielli architettonici coloniali, alle rovine precolombiane ed ai paesaggi mozzafiato che in quell’angolo di mondo non smettono di ammaliare il viaggiatore. 

Campeggio-in-Oman

Un aneddoto del viaggio?

Non si tratta di un singolo aneddoto ma di un episodio che si ripete con cadenza regolare e che rappresenta il carburante che alimenta il motore dei viaggiatori. E’ l’emozione, quel brivido che l’incontro con il diverso genera in chi lo vive. Siamo entrati in contatto con centinaia di persone di diversa estrazione sociale. La somma di quelle trepidazioni è ciò che rimane scolpito nel profondo di chi ha scelto di mettere i viaggi al centro della propria esistenza.

Le 7 parole chiave del libro

Architettura coloniale: lo splendore di chiese e piazze di epoca coloniale affascina il visitatore e chi scrive non può sottrarsi dal tentativo di riportare su carta le emozioni provate davanti a certe facciate.

Gang: un problema che affligge in particolar modo El Salvador, Guatemala ed Honduras. Alcune visite in un centro che si occupa del “recupero” di membri fuoriusciti dalle gangs a San Salvador,  hanno lasciato il segno e sono riportate tra le pagine del libro.

Ospitalità: la gente comune pronta ad aiutarci e a confidarsi come fossimo membri delle loro famiglie.

Narcos: un problema messicano con aneddoti e situazioni raccontate dalle persone comuni che quel problema hanno imparato a conviverci.

Emigrazione: un flusso Sud-Nord e le storie di chi funge da particella di quel flusso.

Popolazioni indigene: le difficoltà e la ricchezza culturale delle popolazioni indigene (specialmente Chiapas in Messico e Guatemala) sono un ricordo indelebile e nel libro trovano ampio spazio.

Calore umano: un calore umano (latino) che permea le nazioni attraversate e che ho cercato di riportare nel libro.

Le recensioni del libro sono ottime, Inseguendo le ombre del colibrì è un libro da aggiungere allo scaffale dedicato alla letteratura di viaggio; ed è stato un piacere intervistare Paolo Zambon. 

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