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Sentieri Val d'Assa

Oggi desidero portarti con me, in Veneto, alla scoperta di un mondo antico e quasi dimenticato, lungo un affascinante sentiero nella Val d’Assa, una valle situata nell’Altopiano dei Sette Comuni,  tra le province di Trento e di Vicenza, nel comune di Roana. Misteriose ed antiche incisioni rupestri, eseguite su rocce verticali o su ripari sotto roccia, segni evidenti di un tempo lontanissimo, rimasti intatti per millenni. Le prime tracce dell’uomo nella Val d’Assa risalgono al Paleolitico medio, in tempi quindi antichissimi. Il ritrovamento delle incisioni, dei resti dell’Orso delle Caverne, di strumenti silicei realizzati fra i 50.000 e i 35.000 anni fa, rendono la Val d’Assa un museo a cielo aperto.

Graffiti preistorici Val d'Assa

Il percorso accatastato come “Sentiero CAI n° 801” segue, nella prima parte, il tracciato dell’antica strada detta “Sbarra” che collegava Canove (Roan 994 m) a Roana (Robaan 988 m), prima del 1906, anno di costruzione dell’attuale ponte. E’ una strada sterrata di quasi 3 Km, che raggiunge il fondovalle (850 m), per poi risalire, con un dislivello quindi di circa 200 m. Il punto di partenza è proprio nelle vicinanze della chiesa di Canove, ben indicato da un chiaro cartello con la scritta “Incisioni rupestri del Tunkelbalt”. Il percorso è ad anello, lungo circa 13 Km, che potrai percorrere in circa 3 ore abbondanti. Non è adatto a bambini piccoli, almeno nella seconda parte.

Immergersi nella Val d’Assa ha quasi l’aria di ritornare al passato. L’ambiente selvaggio, il clima umido, l’aspetto cupo e ombroso, ti daranno la sensazione di vivere in un’altra era. Camminando da solo lungo il sentiero ho avuto veramente l’impressione di avere addosso a me sguardi curiosi. Ominidi piccoli e tozzi, rudimentalmente vestiti, ma abilmente nascosti fra la vegetazione, che scrutavano i miei movimenti, i miei lineamenti.

Sentieri Val d'Assa

In 40’ circa di cammino raggiungerai Tunkelbalt (bosco nero), la prima importante area archeologica. L’area del Tunkelbald, la zona con il maggior numero di incisioni rupestri, ha tutto l’aspetto e le caratteristiche di un’area culturale, una zona sacra, dove qualcuno, periodicamente, si recava ad incidere. La zona è attualmente protetta con una recinzione, per evitare danneggiamenti e atti di vandalismo. Per l’accesso ti basterà rivolgerti però alla locale Pro-loco, ma, meglio ancora, partecipando ad una visita guidata. Troverai tutte le info ed i contatti alla fine di questo articolo.

Potresti comunque scrutare, in autonomia, le incisioni, anche dall’esterno della recinzione. Ma la visita guidata è secondo me la scelta migliore. Vedere, ma soprattutto sapere cosa stai vedendo… ha tutto un altro sapore!

[box type=”info”] CONSIGLIO: Ho letto alcuni commenti negativi, dovuti allo difficile lettura dei graffiti. Anche se dovrebbe essere superfluo, è bene ricordare che non stai andando ad ammirare un bel quadro protetto e illuminato in un museo. I graffiti sono incisioni antichissime, su roccia naturale, all’aperto, esposti alle diverse condizioni meteorologiche e spesso ricoperti da sedimenti e mucillagini. Un museo all’aperto, un po’ scomodo, ma autentico. Quindi quando sarai di fronte alla parete rocciosa sii curioso, scruta e cerca i differenti segni, anche questo è il bello.[/box]

La Val d’Assa è una profonda frattura del tipo canyon-carsico di origine glaciale che congiunge idealmente la piana del Vezzena con la Pianura Padana. Si presume che la valle sia stata utilizzata in tempi antichi come collegamento fra la pianura veneta, l’Altopiano e la piana di Vezzena. Sulla piana del Vezzena, da dove nasce il torrente Assa e l’omonima valle, è confermata la presenza di numerosi fusori dell’Età del Bronzo e vi era un’importante attività metallurgica. Del passaggio di genti da e per la piana del Vezzena, una specie di “autostrada dell’antichità”, potrebbe esserne testimone la vasta area graffita, presenti sulle pareti rocciose della valle.

Il Ghelpach, torrente che nasce sul versante occidentale del Monte Ongara, nel comune di Gallio (Ghél) attraversa la conca asiaghese per confluire in Val d’Assa, formando un vero e proprio canyon, profondo 350 m.

Ripercorrendo a ritroso, per un breve tratto il sentiero, riprenderai il percorso ad anello che ti porterà a visitare altre aree di grande interesse come

  • Romita e Rössle: altra importante area, ricca di incisioni
  • la Grotta del Popolo (Leute Kubala): interessante grotta, sede di importanti ritrovamenti, raggiungibile però solo da escursionisti esperti
  • il Riparo dei Pastori (Schaff Kugela): un’imponente sporgenza naturale, dovuta ai fenomeni corrosivi, utilizzata da tempi antichi come riparo.

[box type=”info”] CONSIGLIO: La parte centrale del sentiero, che percorre il fondovalle, presenta zone particolarmente fangose. Ti consiglio quindi di usare un abbigliamento adeguato, scarponi da escursionismo, prediligendo la stagione estiva o quantomeno evitando giornate umide o piovose.[/box]

Pur rimanendo difficoltosa la definizione di una precisa attribuzione cronologica, che si presumono comprese fra la Seconda Età del Ferro e l’epoca medievale, i graffiti della Val d’Assa rappresentano un importantissimo ritrovamento storico, archeologico e culturale, che va in tutti i modi salvaguardato. Una sua datazione posteriore non fa alcuna differenza, non muta il valore del ritrovamento.

Ideogrammi, segni, figure e simboli con un significato ben preciso. Una miriade di incisioni di età diverse. Simboli solari, figurazioni vegetali e animali, coppelle, simboli cristiani, armi medievali e croci commemorative. Incidere era un gesto magico e propiziatorio. Un rito, un modo per avvicinarsi alle forze soprannaturali per vincere le paure, le avversità, le ostilità.

Incisioni rupestri val d'assa

La lettura risulta alle volte difficoltosa in quanto le incisioni più recenti sono state sovrapposte alle più antiche. Vi sono infatti altre incisioni eseguite più recentemente, con strumenti metallici, riferibili alle truppe dislocate in questi luoghi durante la prima guerra mondiale.

Devi sapere che le incisioni sono eseguite con due tecniche dette:

  1. a Graffito: l’incisione è eseguita graffiando una sola volta la roccia, con uno strumento come una scheggia di selce, facilmente reperibile sul luogo.
  2. a Polissoire: il segno è ottenuto con la ripetizione del gesto, ottenendo così un segno più profondo e marcato.

Alla fine del percorso, risalendo la valle, uscendo dai boschi ritornerai nella civiltà. Alle tue solite abitudini. Resterà comunque ben inciso, questa volta nella tua mente, il ricordo di questa bellissima esperienza.


Articolo di Edoardo Cortese di SentieriMontagna.it


Contatti per visite guidate: 
Consorzio Pro-loco Sette Comuni: info@a7c.it
Pro-Loco di Canove 0424.692125
Sig. Andrea Valente 0424.692212

Comments:

  • Rebecca

    6 Giugno 2018

    PROVA PROVA PROVA

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