
“InCarnazione”, il viaggio di un’anima – Intervista all’autore Andrea Pietrangeli
Andrea Pietrangeli, musicista, cantante, compositore, grafico e scrittore, è un artista poliedrico alla scoperta di se stesso. E’ l’autore di “InCarnazione”, un Romanzo Cosmico che racconta il viaggio di un’anima, la storia sorprendente di ogni singolo essere umano. L’anima di Sebastian vive su Sirio e sceglie di incarnarsi sul pianeta Terra. Saluta i suoi amici, la sua compagna e parte. Visualizza il momento del suo concepimento, vive la gestazione e la nascita. Crescendo dimenticherà da dove proviene, dimenticherà i suoi amici e la sua donna. Sulla Terra comincerà a sperimentare la bellezza e i limiti dell’ego umano, affronterà le vicissitudini quotidiane, il rapporto con la famiglia e la società, in un susseguirsi di sorprese e scoperte che coinvolgono il lettore come fosse la sua storia personale.
Andrea scrive di un viaggio e presenterà il suo libro… in viaggio: percorrerà una delle vie più antiche, la Via Francigena, partendo da Roma e arrivando a Milano, tra aprile e maggio 2016: “Presentare il mio libro in concomitanza di un viaggio a piedi è per me liberatorio: intraprendere un cammino pian piano fa percepire il viaggio dell’anima, che è eterno, rispetto a quello del corpo che è a tempo. Il viaggio del corpo è possesso, attaccamento, paure, quello dell’anima è fiducia, comprensione, felicità. Camminare liberi vuol dire aver riconosciuto le radici della paura”.
Qualcosa su di te
Mi occupo di me stesso e ho da tempo smesso di occuparmi di ciò che volevano farmi fare gli altri intorno a me, ho smesso di seguire le “norme” per evitare di diventare persona “normale”. Ho avuto la fortuna di avere genitori comprensivi in questo, mi hanno lasciato fare tutte le mie prove e dopo aver perso mio padre ho attivato una serie di domande e ricerche sul perché si muore e dove si finisce dopo. E’ stato entusiasmante, queste cose ci capitano proprio per ricordarci che non finisce tutto qui. Queste scoperte non possono non essere condivise con gli altri esseri umani perché quando condividi quello che sei il destino è un’evoluzione continua. Prendi anche quello che sono le altre persone crescendo a dismisura nella semplicità dello scambio. Oggi posso tranquillamente dire di essere anima che incarna un corpo per un tempo non specificato e che continuerà sempre il suo viaggio da turista del mondo.
Come nasce il titolo InCarnAzione e qual è il significato?
Il titolo InCarnAzione ha delle maiuscole messe lì non per caso. L’anima nella carne vuole azione, non staticità. Cerca avventure, non sicurezze. Ci invita al “fare” più che all’obbiettivo. Al successo inteso come “sub-cedere” ovvero cedere sotto, cedere qualcosa, arrendersi. L’anima riceve un corpo ed è una grande opportunità. E’ soprattutto importante che non ci sia quel “re” all’inizio della parola (reincarnazione), perché il reincarnarsi è un inganno. Esiste tutto nel momento presente e quando iniziamo a credere a un karma quello prende il sopravvento. Nel mio viaggio in India questo dovevo osservare e questo ho vissuto: credere nel karma è una gabbia che in quel posto scontano come condanna, ma la mia esperienza mi dice tutt’altro: basta cambiare le credenze e tutto si sistema: le memorie cellulari smettono di inviare i loro vecchi influssi e tutto a partire dal corpo si trasforma. Più in generale si dovrebbe vivere quest’esperienza terrena con la sensazione di avere un’occasione di stupore, insomma sensazioni sottili. Chi crede ancora alla tv e alle news non le può più provare. Ma a tutto c’è rimedio e di solito ci pensa la vita stessa a raddrizzare il cammino quando siamo fuori strada. A volte è doloroso, ma fa parte del gioco di chi dimentica da dove si viene.
Nel tuo libro racconti del viaggio di un’anima, un viaggio spirituale.
Come descrivi e come accomuni il “viaggio concreto” di esplorazione e il “viaggio spirituale” della vita?
Il viaggio è sempre un viaggio interiore, di scoperta, di ingresso nei propri meandri, nelle proprie paure, negli istinti e nei propri talenti da esprimere. La vita esteriore è solo proiezione di quello che siamo dentro. Per un gioco strano (ma incredibilmente funzionale) nella nostra quotidianità viene proiettato quello che da soli non riusciamo a vedere. Gli altri allora diventano un aiuto incredibile se siamo pronti a entrare nell’umiltà della scoperta e della trasformazione. Personalmente amo il viaggio che mi connette più facilmente con quella parte profonda di me che sa. E’ nel viaggio che siamo messi alla prova, non nelle sicurezze, non nelle comodità. E’ nel viaggio che io personalmente scopro le mie capacità, in quel pizzico di difficoltà utile a crescere. Ecco perché l’anima viaggia da un posto e arriva fino in questo splendido sistema duale chiamato Terra: per misurarsi con se stessa e acquisire nuove esperienze. “E’ un viaggio fatto di persone, di parole, segnale che guida nel mare, mi riporta nel cielo per un ciclo vitale davvero” sono le parole che il protagonista del libro compone sotto forma di canzone dal titolo “acqua”. Questo è il viaggio, un viaggio di amore dove tutti e tutto ti viene affidato. Va valorizzato, fatto crescere, amato insomma.
Le 7 parole chiave del libro
Amore, inteso come accettazione del proprio corpo e delle proprie esperienze (quindi non più autocritica, auto-giudizio e disistima che portano poi a riversare queste insicurezze sugli altri).
Trasformazione di blocchi e conflitti interiori in energia utile per fare qualcosa di buono
Destino, inteso come de-stare, evitare di stare fermi, attivarsi, ma non come chiede la società frenetica di oggi che vuole risultati. Attivarsi per esprimere liberamente la propria creatività
Genitori la porta della prigione è anche la porta d’uscita: l’anima li sceglie per un’esperienza. Sono loro che ci passano dei blocchi che abbiamo già in precedenza. Non hanno colpe da espiare, ma gratitudine da ricevere, qualunque sia stato l’ingrato compito che noi abbiamo scelto di fargli recitare in questo passaggio.
Pericolo: l’unica sensazione che ti mette a contatto con la tua essenza profonda. Quando rischi di perdere tutto inizi a sentire la tua vera forza perché inizi a staccarti intenzionalmente da qualcosa che perderai comunque prima o poi.
Vita, intesa come vitto, nutrimento. L’anima si nutre delle esperienze, perché non dargliene sempre di nuove?
Morte, intesa come “A-mors” senza morte, cioè Amore (vedi la prima parola e riparti da capo).
Presenterai il libro durante un viaggio itinerante a piedi da Roma a Milano, perchè hai scelto il cammino?
Il libro ha richiesto questa nuova sfida: camminare da un punto a un altro e andare a raccontare queste novità a un mondo in risveglio che ha bisogno di sentirsi raccontare azioni di coraggio per prendere coraggio. Rimanere nel vecchio oggi è estremamente pericoloso. Non mettersi in un flusso trasformativo ti fa perdere lavori, persone e cose con una certa velocità e frequenza, lo vediamo continuamente. “De-vertere” vuol dire “cambiare strada” da cui la parola “divertimento”. Ecco perché scelgo il cammino, non come simbolo di trasformazione ma perché nel cammino incontri il nuovo, l’altro te stesso che da fermo non riesci proprio a vedere. L’idea quindi è quella di incontrare tanti altri me è davvero di-vertente: tante persone diverse che in un modo o nell’altro mi aiutano, mi sostengono, mi appoggiano oppure al contrario prendono spunto, esempio, si abbeverano, trovano il coraggio… e così via (spesso aiutare qualcuno è anche prendere coraggio, anzi molto più che spesso…). Siamo una unica grande molecola in movimento verso uno scopo comune anche se sembriamo tutti spezzettati nei propri giardinetti. Appena un numero congruo di persone si accorgeranno di questo, la meta sarà più chiara per tutti perché i tutti si allineano. Ecco perché lì dove possibile, nelle presentazioni mostro un mini-documentario composto da interviste a persone che portano un nuovo vocabolario: un lavoro corale, inteso non solo “di gruppo” ma fatto col “cor” più che con la “mente”.
Dove possiamo trovare InCarnAzione?
Il modo più semplice e veloce è ordinarlo su ilGiardinodeiLibri.it