
In cammino sulla Via Francigena senese
Da Bagno Vignoni il cammino continua fino a Torrenieri, la sensazione è di camminare dentro a un quadro: dolci colline puntellate da casette in sasso, chiesette, ulivi, vigne e cipressi. Incontriamo altri viandanti la maggior parte diretti a Roma, chi è partito dalla Francia, chi da Canterbury in Inghilterra. A Torrenieri vale la pena fermarsi a visitare Abbadia Ardenga, cantina storica del Brunello di Montalcino di proprietà della famiglia Ciacci. Il luogo vale una visita perchè è un vero e proprio museo della civiltà contadina: attrezzi antichi, fotografie storiche, un antico pozzo, pertugi e cunicoli di fuga. Nel cuore della cantina riposa una rarissima collezione di preziose bottiglie, le più antiche sono del 1945. Vietato andarsene senza prima aver gustato vinsanto e cantucci e aver timbrato la “credenziale del pellegrino” (la carta d’identità del viandante dove vengono segnate le tappe percorse a prova del cammino compiuto).
Nei dintorni di Torrenieri, sulle colline di San Giovanni d’Asso, ci fermiamo per la notte all’agriturismo Vergelle dove Angelo, il gestore, ci accoglie calorosamente offrendoci l’ottimo pecorino di Pienza che produce con passione da decenni. Ha imparato dal “babbo” a fare il formaggio e con orgoglio ci mostra il caseificio all’interno dell’azienda dove centinaia di forme di pecorino riposano in attesa della giusta stagionatura. L’agriturismo offre ospitalità in camere a appartamenti che godono di una vista spettacolare sulla Val d’Orcia e i vigneti di Montalcino; la qualità del cibo e la simpatia dei gestori deliziano la nostra sosta.

Il nostro viaggio continua e, dopo una sosta notturna al paese di Lucignano, arriviamo alle porte di Siena. Le nostre orecchie vengono aggredite da ruggiti di auto e clacson, rumori a cui non siamo più abituati dopo quattro giorni di cammino nella campagna senese. Ci riprendiamo presto e ci sistemiamo all’hotel Minerva, che segnalo per l’autentica cordialità del personale e per la magnifica vista panoramica della città. A chi cerca un alloggio più modesto consiglio il rifugio delle suore Vincenziane gestito da Suor Ginetta che accoglie pellegrini e viandanti.
L’indomani percorriamo gli ultimi 21 chilometri fino a Monteriggioni, un incantevole paesino racchiuso da mura medievali risalenti al 1219. Ci aspetta il Festival della Viandanza che con concerti, incontri con viaggiatori e spettacoli di teatro accoglie i viandanti, li fa incontrare e chiacchierare. Ma questa è un’altra storia, o meglio… un altro post.
A chiunque voglia intraprendere un cammino sulla Via Francigena consiglio di consultare l’elenco delle strutture che ospitano i pellegrini della Via Francigena e di visitare il sito di Movimento Lento.
silvia - idiaridellalambretta
che bello vale, sono contenta che sia andata bene(vesciche a parte!)
la terza foto è ispiratrice :)