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Il Teman Negara è una delle foreste pluviali più antiche del mondo ed è una delle principali mete di eco-turismo della Malesia peninsulare. Si stima che abbia 130 milioni di anni: le ere glaciali non hanno avuto alcun effetto in questa zona del mondo, che non presenta tracce di attività vulcanica né di altri sconvolgimenti geologici. In lingua malese “Taman” significa “parco” e “Negara” significa “nazione”: parco nazionale.IMG_0776La foresta è ideale per il trekking in natura, la pesca e gli avvistamenti di animali selvatici, anche se secondo le guide del parco sono rimaste solo una cinquantina di tigri, duecento elefanti e pochissimi rinoceronti di Sumatra. Non arrivate con l’aspettativa di vedere questi animali perché al 99% non li vedrete: sono animali selvatici in via d’estinzione e stanno lontani dai percorsi battuti dai turisti (per fortuna). Nessuno dovrebbe mai affrontare un trekking in natura con l’aspettativa e la pretesa di vedere animali selvatici. Le guide non possono garantire gli avvistamenti e se lo fanno significa che qualcosa non torna. Detto questo, il periodo ideale per visitare il Teman Negara è la stagione secca, da febbraio a settembre.
Se siete alle prime esperienze di trekking e non avete mai camminato in una foresta tropicale, se vi piace l’idea di accamparvi nel bosco e dormire nelle caverne per qualche notte, avvistare scimmie, tucani e strani insetti, l’esperienza sarà entusiasmante. Se siete appena tornati dal Borneo potreste rimanere delusi.L’ingresso del parco si trova a Kuala Tahan, da non confondere con Kampung Kuala Tahan che si trova dalla parte opposta del fiume, dove si concentrano la maggior parte delle guesthouses.  A Kuala Tahan c’è solo un resort piuttosto costoso e l’ingresso del parco. E’ possibile andare da una sponda all’altra (20 metri) con una canoa, pagando 1RM.

Importante: prima di partire per un escursione, con o senza guida, è comunque necessario pagare il permit masuk, il permesso d’entrata: 1 Rm ingresso, 5 Rm per la macchina fotografica.
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Una volta arrivati a Kampung Kuala Tahan vedrete molti cartelli “casalinghi” che indicano delle guesthouse. Se cercate una connessione wifi andate alla Yellow Guesthouse. Una volta sistemati cercate il ristorante galleggiante Mama Chop, all’estremità settentrionale della riva, che è anche la sede di Han Travel, un’ agenzia che fornisce delle buone guide per le escursioni in foresta. Volendo potete anche già prenotare il trasporto per la vostra prossima destinazione. Ogni sera alle 20 vengono proiettati documentari sul Teman Negara e mentre mangiate potete discutere con Mr.Dino delle varie possibili escursioni, che vanno da uno a dieci giorni. Le più popolari sono, ovviamente, quelle più brevi:

Canopy walk: una trappola per turisti. Definito da molti “un must” del Teman Negara, per me è stata una gran delusione. Costa 35 Rm (quasi 10€) e consiste in tante assi – a 40 metri da terra sostenute da delle reti – che collegano le cime degli alberi. Il precorso è intervallato da alcune piattaforme da cui si può ammirare la foresta dall’alto. Sarebbe meraviglioso, peccato che in realtà non si ha il tempo di ammirare nulla: bisogna fare attenzione che sulle assi e sulle piattaforme non ci siano più di quattro persone (per il peso ovviamente) e dietro di te.. c’è la fila! Quindi si cammina di fretta e questa è una cosa che non sopporto. Per entrare ho dovuto aspettare mezz’ora perchè prima di me c’erano una cinquantina di persone. Canopy walk? No grazie, non è così che vivo la natura e la foresta.
Lizard teman Negara

Trekking notturno: di notte ci sono maggiori possibilità di avvistare gli animali, ma non aspettatevi tigri e rinoceronti! Costa 25 Rm.

Night safari: è un’escursione notturna in un pick-up che utilizza “potenti fari per accecare e immobilizzare gli animali che si possono dunque osservare meglio”. Così è scritto sul depliant. Ecco… diciamo che la descrizione non mi è piaciuta moltissimo quindi non l’ho provato. Costa 40 Rm.
Visita agli orang-asli, gli indigeni della foresta: vi porteranno in visita al villaggio più vicino, che riceve di continuo gruppi di turisti. Vi mostreranno l’uso della cerbottana e l’accensione del fuoco. Starete al villaggio un’ora e farete tante belle fotografie. Qui dipende da voi, io evito accuratamente queste situazioni, mi piace entrare in contatto con le persone e un’ora non basta. Tra l’altro pare che gli indigeni non guadagnino praticamente nulla da queste visite.
I trekking: i percorsi sono ben tracciati ed è possibile addentrarsi nella giungla da soli o accompagnati da una guida. Un trekking di due giorni e una notte, con pernottamento in grotta va dai 230 Rm a persona in un gruppo di 4/5, o 510 Rm a persona se si è solo in due, fino a 970 Rm se si vuole fare il trekking in solitaria con la guida. Ci sono anche trekking di 3/4 notti e il costo aumenta di poco. E’ possibile anche fare trekking di una settimana o dieci giorni, ma è meglio avvisare le guide con un certo anticipo.
Il punto di partenza del trekking si raggiunge con un piacevolessimo viaggio in canoa, osservando i pescatori dei villaggi e le mandrie di bufali che si rinfrescano nel fiume. Non mancano gli attimi di tensione mentre si attraversano le rapide, quindi mettete al sicuro cellulare e macchina fotografica perchè probabilmente arriverete fradici.IMG_0815
Preparatevi all’incontro con le sanguisughe che in caso di pioggia vi accompagneranno per tutto il percorso. Non preoccupatevi, sono animali viscidi che succhiano il sangue, ma sono innocui. Portate con voi un po’ di tabacco, utile per fermare il sangue dopo aver staccato la sanguisuga. Per prevenire l’attacco dei leeches (sanguisughe in inglese) spruzzatevi addosso del repellente per insetti.
Capanni d’avvistamento: ce ne sono vari all’interno del parco. Potrete fermarvi per la notte durante un trekking di qualche giorno oppure andare autonomamente pagando una piccola quota per pernottare. E’ facile avvistare cinghiali, cervi, tapiri, scimmie e tucani.

Informazioni utili

Comments:

  • 22 Ottobre 2013

    Nooo, quando ci siamo stati noi la Canopy walkway era da brividi, è lì che abbiamo festeggiato il compleanno di Chris, con una barretta di cioccolato e un fiammifero, che ricordi. Effettivamente il villaggio degli orang-asli sembra più un'attrazione da turisti anche se noi ci siamo capitati per caso (gli stessi indigeni ci guardarono stupiti in quanto non parte del gruppo di turisti).
    Uno dei ricordi più vividi che ho di questa tappa è il canto del rabino all'alba che 'insistentemente' mi dava il buongiorno. :)

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