
Itinerario di viaggio nella penisola dello Yucatan, in Messico
La Penisola dello Yucatán comprende tre stati messicani – Yucatan, Campeche e Quintana Roo – parti del Belize e del Guatemala. Si trova nella parte sud-orientale del Messico e si affaccia sul Mare dei Caraibi.
I turisti che visitano la penisola spesso si fermano nei resort della nota Riviera Maya e fanno visita a Chichén Itzá – il sito archeologico maya tra i meglio conservati di tutto il Messico – ma la penisola è ricca di tanti luoghi straordinari che meritano di essere esplorati!
Mappa delle tappe consigliate in questo articolo
In questo articolo scoprirai le tappe e le esperienze che ti consiglio di fare, dopo averle vissute in prima persona durante il mio viaggio in compagnia del mitico Marlon di Mercanti Viaggi, un tour operator locale a cui puoi affidarti durante il tuo viaggio in Messico.
Marlon, originario di questi luoghi, propone escursioni nel pieno rispetto dell’ambiente e della cultura locale, nei maggiori luoghi di interesse turistico, ma consiglio di arricchire il viaggio anche con visite ai piccoli villaggi. Parla italiano: è il meglio per conoscenza del territorio e della cultura locale, e il meglio per professionalità e simpatia. Marlon e sua moglie Silvia saranno felici di accoglierti in Messico :)
Ecco le principali tappe da non perdere in un viaggio in Messico.
Sito maya di CHICHEN ITZA
Definito nel 2007 come una delle nuove Sette Meraviglie del Mondo e patrimonio Unesco dal 1988, il sito archeologico maya di Chichén Itzá comprende vari edifici, tra cui il più noto è la piramide di Kukulkan che, secondo la mitologia maya, era il Dio Serpente Piumato.
Questo edificio, detto anche El Castillo, attrae molti turisti perché ogni anno, il giorno dell’equinozio di primavera, si verifica uno strano fenomeno: un’ombra a forma di serpente discende lungo la scalinata nord della piramide fin dalle prime luci dell’alba, per poi risalire verso il cielo al tramonto.
Il nome Chichén Itzá significa “situato alla bocca del pozzo degli Itza”. Gli Itza erano un gruppo etnico che si insediò in questa zona tra il 1.000 e il 1.400, ma il termine Itza viene in genere correlato alle parole itz=magia e hà=acqua, quindi “maghi o streghe dell’acqua”.
Le origini di questa città maya sono ancora incerte, ma la presenza dell’acqua fu sicuramente il motivo per cui la città fu edificata in questa zona. Ci sono infatti due cenotes (pozzi d’acqua naturali che si trovano spesso in quest’area del Messico) dove sono stati ritrovati manufatti preziosi e resti umani.
Il complesso di rovine maya di Chichén Itzá comprende altri edifici di notevole importanza: il campo del gioco della palla, l’osservatorio astronomico, chiamato anche il Caracol, e il Tempio dei Guerrieri.
→ L’escursione in giornata proposta da Marlon include, oltre alla visita di Chichén Itzá, anche una sosta al meraviglioso cenote di Yokdzonot, dove è possibile tuffarsi e nuotare; il pranzo presso la cooperativa maya e la visita della cittadina di Valladolid.
Riserva della Biosfera di RIO LAGARTOS
Dichiarata nel 1979 Riserva Naturale della Biosfera, quest’area comprende importanti zone umide e una notevole varietà di paesaggi ed ecosistemi: lagune, paludi, foreste, mangrovie, praterie e canneti.
Rio Lagartos in lingua locale significa Fiume degli alligatori, ed è molto probabile avvistare qualche coccodrillo durante l’escursione in barca. La riserva è luogo di nidificazione degli uccelli marini ed è dunque una meta ideale per chi vuole fare birdwatching in Messico.
Sarà facile avvistare garzette, ibis bianchi, cormorani, pellicani, aironi e rapaci, ma la vera attrazione è la colonia di fenicotteri rosa. Sarà emozionante ammirarne centinaia, da lontano, nel pieno rispetto della loro libertà.
Nella stessa giornata è d’obbligo una seconda tappa che si trova vicino al villaggio di Rio Lagartos: le saline di Las Coloradas, che formano un incredibile lago rosa, che è la nostra prossima tappa in questo articolo.
LAGUNA ROSA di Las Coloradas
Conosciute anche come le saline di Rio Lagartos, questi laghi rosa non sono altro che enormi stagni di evaporazione per l’estrazione del sale marino.
Sito maya di EK BALAM
Nell’antica lingua maya Ek Balam significa Giaguaro nero e si stima che la cittadina fu edificata verso il 300 a.C. A differenza di altri siti archeologici maya, Ek Balam è un luogo dove il turismo di massa non è ancora arrivato. Addentrasi nella giungla per raggiungere le piramidi maya, senza il via vai e il vociare di orde di turisti, dona alla visita un fascino particolare.
L’Acropoli è la struttura più grande del sito e percorrendo la ripida scalinata è possibile arrivare sulla cima della piramide, dove ti aspetta una vista spettacolare sulla giungla circostante. Salendo i gradini si notano meravigliosi stucchi ben conservati protetti da delle tettoie di paglia.
Adesso lasciamo lo Yucatan e ci spostiamo un po’ più a sud nella penisola, negli stati vicini del Quintana Roo e del Campeche.
Riserva della biosfera e antica città maya di CALAKMUL
Siamo nello Stato del Campeche, al confine col Guatemala. A differenza di altri siti archeologici l’antica città maya di Calakmul è in una zona remota, completamente immersa nella giungla, all’interno dell’omonima riserva naturale. Foresta e rovine sono oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Calakmul è un luogo dal grande fascino, dove vivono numerosi animali selvatici, tra cui le scimmie ragno e le scimmie urlatrici e varie specie di felini, tra cui il giaguaro.
Calakmul fu una delle città maya più importanti e popolose, fu scoperta solo nel 1931 e solamente nel 1982 cominciarono gli scavi che portarono alla luce questo tesoro archeologico. Questa antica città maya sperduta nella giungla si estende per circa 70 kmq e comprende circa 6.000 edifici.
LAGUNA dei 7 COLORI a BAKALAR
Questo è un luogo che ha dell’incredibile, perché i colori dell’acqua sembrano quelli del Mare dei Caraibi, invece è una laguna di acqua dolce.
Il fondo sabbioso è bianco e dona alle acque una limpidezza atipica per un lago. Questa lingua d’acqua cristallina è stretta quasi da sembrare un fiume, ed è lunga ben 42Km. La laguna è alimentata dai cenotes, delle conche naturali nel terreno da cui fuoriesce l’acqua dei fiumi sotterranei.
Queste conche possono essere esposte, quindi una sorta di grotte colme d’acqua, oppure possono essere sommerse, come nel caso dei cenotes che alimentano questa laguna.
A seconda della profondità e della vegetazione, l’acqua della laguna di Bakalar ha colori straordinari dall’azzurro cristallino al turchese, dal verde acqua al verde smeraldo.
→ L’escursione di 3 giorni proposta da Marlon comprende la visita della Riserva Naturale di Calakmul e all’omonimo sito archeologico, accompagnati da una guida naturalistica locale, un giro in barca sulla Laguna di Bakalar, la visita al sito archeologico di Kohunlich e un’esperienza più unica che rara al vulcano dei pipistrelli.
Si tratta di una grotta da cui escono, al tramonto, migliaia di pipistrelli, uno spettacolo incredibile da ammirare in piena sicurezza. Consiglio questo tour di 3 giorni perhcè è davvero indimenticabile!
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