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Survival fuoco
“Osservare in silenzio una foglia che cade, rimanere immobili sotto una pioggia battente per sentire, al suo cessare, tutti i profumi che la terra maestosamente sprigiona. Non è una sfida con se stessi né contro la natura: è la possibilità concreta di provare a convivere con essa come naturalmente è stato per milioni di anni.”
Riccardo Chessa, istruttore survival

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Calore umano, entusiasmo, gioia, passione: sono queste le emozioni che ho avuto il piacere di vivere lo scorso weekend a Gli Albori, parco archeologico nella maremma toscana, grazie all’invito al Wild blogger tour. Corsi di survival, falconeria, lavorazione dell’argilla e della pietra, tiro con l’arco, accensione del fuoco, costruzione di arco e frecce sono solo alcune delle attività proposte.Un corso di sopravvivenza è un’esperienza unica, indimenticabile, che consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono riavvicinarsi alla natura e agli istinti primordiali dell’uomo, gli istinti che lo hanno spinto alla sopravvivenza, a procacciarsi cibo e acqua, un riparo per dormire, il fuoco per scaldarsi.

 

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Non tutti i professionisti sono bravi nell’insegnamento e non tutti gli insegnanti sono professionisti della loro materia. Non è il caso di Riccardo, che oltre ad una straordinaria conoscenza degli argomenti trattati, ha la capacità di  comunicare non solo con le parole, ma anche con il cuore. A Riccardo brillano gli occhi mentre spiega come accendere un fuoco con due bastoni, è entusiasta come un bambino mentre costruisce un arco, trasmette amore quando parla del suo falco come il suo migliore amico, è coinvolgente quando tra una spiegazione e l’altra racconta aneddoti del suo passato. Non solo nozioni tecniche, ma anche emozioni: non c’è  miglior modo di apprendere.

In tre giorni ho imparato come si può accendere un fuoco con un fungo, con dei bamboo o con dei bastoni di legno. Ho camminato su un ponte tibetano ad 8 metri d’altezza, ho tirato con un arco da caccia e ho dormito nelle capanne come facevano gli uomini nella preistoria. Mi sono accampata nel bosco, ho lavorato la pietra per creare un freccia, ho intagliato dei rami per costruire trappole, ho conosciuto l’arte della falconeria. Cimentandomi in queste attività ho capito quanto fosse complicata la vita di un uomo nella preistoria e quanto dipendesse dalla conoscenza della natura. Oggi, al contrario, l’uomo ha perso il legame con la natura, adagiato nella comodità della società moderna.

Un’esperienza di questo tipo serve soprattutto a riallacciare questo contatto tornando alle origini, immersi nella natura più selvaggia, habitat originale ed essenziale di ogni essere umano. I corsi sono personalizzabili in base alle esigenze del gruppo, qui trovate il programma standard di un corso survival di primo livello.
Per approfondire le svariate attività de Gli Albori – soggiorni di relax in agriturismo, fattorie didattiche, corsi di falconeria e tanto altro – visitate il sito www.glialbori.com
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Accensione del fuoco con il bamboo
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Accensione del fuoco con segatura di fungo (Ungulina Fomentaria)


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Accensione del fuoco a frizione
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Momenti di socialità attorno al fuoco

Comments:

  • 12 Agosto 2012

    ah, il fungo-esca per accendere il fuoco fu trovato anche nella bisaccia di Otzi, la mummia del Similaun, risalente all'età del rame. è un'esperienza che mi piacerebbe davvero fare, è anche vicino a casa mia… segnato!

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