
7 consigli per fare Turismo Responsabile
Quante volte abbiamo intrapreso avventure e viaggi bellissimi in luoghi lontani, con economie diverse dalla nostra e, per certi aspetti, più svantaggiate? E quante volte, per le strade dell’India, dell’Africa e dell’Asia, ci siamo chiesti: come posso aiutare queste persone a vivere meglio? Posso fare qualcosa di buono per loro?
Bene, sappi che non saranno le nostre foto con i bambini africani ad aiutare le popolazioni locali; i nostri commenti del tipo “hanno così poco eppure sorridono sempre” non faranno la differenza e l’elemosina non solo NON aiuterà, se fatta senza criterio al contrario peggiorerà la situazione. Servono azioni concrete.
La buona notizia è che queste azioni concrete possono essere anche molto semplici per tutti noi. Quindi lasciamo a casa la nostra “white savior complex”, cioè la sindrome del salvatore di pelle bianca, e cerchiamo di capire che cosa, grazie alla nostra presenza responsabile, può davvero tornare utile alle popolazioni che stiamo conoscendo e ai luoghi che visitiamo.
1. DAI IL BUON ESEMPIO
Spesso viaggiamo in luoghi dove la popolazione locale non ha ancora una sensibilità ambientale; è inutile criticare e prendersela se una persona del posto getta rifiuti ovunque, piuttosto dai il buon esempio di fronte ai locali e ai turisti. Ad esempio conserva la cicca di sigaretta fino al primo cestino e rifiuta le buste di plastica nei negozi, sorridendo e magari dicendo “C’è n’è già troppa di plastica nel mondo!”. Spesso i locali ti rideranno in faccia, è normale, ma la sensibilizzazione è un processo lungo, da cui non si hanno risultati immediati, ma nel lungo termine. Quindi non criticare, perché non verrai ascoltato, ma dai il buon esempio e, se hai l’opportunità, spiega il perché della tua azione.
2. ACQUISTA SOUVENIR DA PICCOLI NEGOZI LOCALI
L’amore occidentale per le calamite sul frigo proprio non l’ho mai capito. Ma, indipendentemente dai miei gusti personali, è bene sapere che il 90% dei piccoli ricordini tascabili che portiamo a casa dai nostri viaggi, per noi o per i nostri cari, non sono stati prodotti nel paese che stiamo visitando. Nella peggiore delle ipotesi sono stati anche prodotti in luoghi in cui i diritti del lavoratori non sono rispettati. Possiamo invece acquistare dei bellissimi oggetti nei piccoli negozi di artigianato o nei mercati locali. Se non sono tascabili e facilmente trasportabili come calamite e piccoli souvenirs (di solito Made in China) con Packlink puoi spedire un pacco in tutto il mondo, in modo facile, intuitivo ed anche economico, così avrai i tuoi bei ricordi e regali direttamente a casa al tuo rientro, evitando anche ulteriore peso nello zaino o in valigia.
3. MANGIA IN POSTI LOCALI
Lo stesso identico ragionamento si applica all’alimentazione: anche per i pasti più veloci, accertati di dare un’opportunità alle piccole gestioni locali e concederti più spesso un pasto che non sia nelle principali catene di fast-food sparse ormai in tutto il mondo.
4. DORMI IN ALLOGGI A GESTIONE LOCALE
Anche per le sistemazioni è preferibile scegliere strutture a gestione locale, che non significa andare a dormire in bettole, ma semplicemente che i gestori sono gente del posto. Se puoi evita Booking, il sito che aiuta a trovare sistemazioni alberghiere, ma spesso i piccoli gestori sono messi in difficoltà dalle commissioni dovute alla piattaforma, più alte rispetto ad altri siti di prenotazione online. Ovviamente, se possibile, evitare gli all inclusive, perché è praticamente impossibile che anche solo parte degli introiti esca dalle mura dorate dei villaggi turistici, dove spesso i locali sono impiegati nei servizi, ma sottopagati e senza opportunità di carriera.
5. UMANITA’ NELLE RECENSIONI
Sei stato in un B&B e la colazione era poco varia? Una cameriera ha risposto male? Prima di fare una recensione negativa su Trip Advisor e sentire per 30 secondi il senso di onnipotenza di chi dice la sua, chiediti davvero il perché di quel disagio. Se sei in Lapponia e vuoi il succo d’arancia, se vuoi pagare con la carta di credito 60 centesimi di colazione… forse la colpa del tuo disagio non è solo dei gestori. A volte condividere in privato col gestore disagi e suggerimenti può essere davvero apprezzato e può contribuire a cambiare le cose senza nuocere a nessuno. Restiamo empatici, anche quando le cose non filano lisce come ci aspettiamo.
6. RIDUCI AL MINIMO LA PRODUZIONE DI RIFIUTI IN PLASTICA
Quando puoi, evita di acquistare o consumare plastica: se puoi bere acqua potabile da fontane, ad esempio, porta con te la tua borraccia e riempila di volta in volta. Se alloggi qualche giorno nello stesso luogo compra i bottiglioni da più litri, evitando di prendere ogni giorno piccole bottiglie di plastica da mezzo litro, limiterai considerevolmente il tuo impatto ambientale e farà la differenza.
Per i pic-nic o i pranzi al sacco esistono ormai moltissime alternative alla plastica, anche per gli articoli non riutilizzabili, come stoviglie e piatti monouso, in materiali naturali e biodegradabili.
7. RACCONTA LA VERITA’
Un tempo questo sarebbe stato un consiglio per travel blogger, ma oggi grazie ai social siamo un po’ tutte e tutti, in diverso modo, degli storyteller. Cerchiamo di essere sempre sinceri e raccontare la verità sui luoghi che visitiamo, anche quando queste verità possono risultare poco piacevoli per chi ci segue dall’altra parte del cellulare. Mi spiego meglio: se sei in una bellissima spiaggia che ha degli angoli con della spazzatura lasciata da incivili, denunciamolo attraverso i nostri post sui social. Se da un lato sembra che facciamo cattiva pubblicità ad un luogo, in realtà lo stiamo proteggendo: stiamo denunciando l’incuria di turisti (e non solo) e possiamo sensibilizzare altri viaggiatori e anche le amministrazioni locali.