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AMELIA EARHART

Nella PRIMA PARTE di questo articolo ho scritto di 5 donne esploratrici del passato: donne che sono andate contro corrente, da cui prendere ispirazione per coraggio e indipendenza.

Ecco altre 5 donne avventuriere che hanno dedicato la loro vita al viaggio, in periodi storici in cui le donne non erano ritenute capaci di compiere le stesse imprese degli uomini.

AMELIA EARHART (1897 – 1937)

AMELIA EARHARTAmelia Earthart fu un’aviatrice statunitense. Tutto iniziò quando a 23 anni andò col padre a un raduno aereonautico, dove ebbe l’opportunità di salire a bordo di un biplano.

“Quando raggiunsi la quota di due o trecento piedi, seppi che dovevo volare”.

Iniziò subito a prendere lezioni di volo e un anno dopo riuscì ad acquistare il suo primo biplano.

Nel 1928 fu la prima donna a sorvolare l’Atlantico e, anche se fu accompagnata da due uomini e il suo ruolo fu secondario, l’impresa le portò molta notorietà.

Questa esperienza le portò dunque benefici e nuovi incarichi, ma dichiarò che“Wilmer pilotò per quasi tutto il tempo. Io ero solo un bagaglio, venni trasportata come un sacco di patate”. Negli anni seguenti si dedicò quindi non solo alla sua carriera, ma anche a promuovere l’aviazione femminile

Nel 1932 si prese la sua rivincita e sorvolò l’Atlantico in solitaria, diventando una vera eroina della storia dell’aviazione.

Compì molti altri voli in solitaria prima di ambire ad un’impresa straordinaria: la circumnavigazione aerea della Terra.

Partì da Miami il 1° giugno del 1937 assieme all’aviatore Fred Noonan. Alla fine del mese avevano già volato per 35.000 chilometri facendo varie tappe, mancava l’ultima tratta: il 2 luglio partirono verso Howland Island, una piccolissima isola lunga appena 2 chilometri, nell’Oceano Pacifico.

Per cause ancora incerte, probabilmente un guasto meccanico, non arrivarono mai a destinazione e Amelia e Fred non furono mai ritrovati dai soccorsi.

La tragica scomparsa contribuì ad alimentare la figura di Amelia, che divenne un’eroina dell’aviazione e del femminismo. In italiano troviamo il suo libro Felice di volare, scritto nel 1932 dove Amelie racconta la nascita della sua passione per il volo e le sue imprese.

MARY KINGSLEY (1862 – 1900)

Mary Kingsley - Donne viaggiatriciMary fu una scrittrice ed etnologa inglese; figlia di un medico viaggiatore e scrittore di viaggi. Non ebbe un’istruzione scolastica, ma affiancò il padre nei suoi studi di antropologia ed era un vorace lettrice di storia naturale, letteratura di viaggio ed etnologia.

Quando a soli 20 anni rimase orfana sia del padre che della madre, si ritrovò con una buona rendita e decise di iniziare a viaggiare da sola per soddisfare la sua sete di conoscenza

In Africa occidentale entrò in contatto con le popolazioni indigene, da cui imparò le abilità necessarie per sopravvivere in luoghi isolati. In Gabon riuscì a farsi ospitare nel villaggio della tribù di cannibali dei Fang, ai bordi del fiume Ogoouè. 

È la prima persona occidentale a studiare le abitudini dei cannibali visto che, fino ad allora, nessun uomo era riuscito ad avvicinarli o a tornare indietro per raccontarlo.

Mary portò avanti un rigoroso lavoro etnografico, consapevole che sarebbe stato giudicato severamente dagli studiosi maschi. Le venne attribuito l’appellativo di Regina d’Africa in segno di rispetto; è ricordata per essersi schierata contro i pregiudizi razziali europei alla base della politica coloniale. 

Attraverso i suoi viaggi e le sue ricerche in Africa  riuscì smentire la convinzione comune che gli africani fossero selvaggi primitivi senza cultura. Lo fece scrivendo delle loro società nelle sue due opere, Viaggi in Africa occidentale e Studi dell’Africa occidentale, entrambi disponibili solo in inglese. Morì di tifo a Città del Capo, in Sudafrica, nel 1900.

ELLA MAILLART (1903 – 1997)

Ella Maillart - Donne viaggiatriciElla nacque in Svizzera nel 1903. La sua prima avventura fu nel 1922 quando, appena ventenne, partì con la sua amica d’infanzia Miette in barca verso la Corsica.

Nel 1930 Ella si trasferì a Mosca e negli anni successivi viaggiò in solitaria nel Turkestan russo, dove voleva conoscere le popolazioni nomadi prima che il governo sovietico imponesse loro la sedentarietà e ne distruggesse la cultura. Su questo viaggio Ella scrisse il libro Vagabonda nel Turkestan

Nel 1935 partì per un viaggio di sette mesi in Cina in compagnia di Peter Fleming, attraversando i deserti dell’Asia centrale da Pechino al Kashmir. Viaggiarono su camion, cammelli o cavalli, a piedi o aggregandosi a carovane. Da questo viaggio nacque il libro Oasi proibite. Una donna in viaggio da Pechino al Kashmir. Negli anni seguenti Ella continuò a viaggiare come inviata per il giornale Le Petit Parisien attraversando l’Afghanistan, la Turchia e L’India. 

Nel 1939 partì con l’amica Annemarie Schwarzenbach per raggiungere l’Afghanistan via terra attraversando tutta l’Europa in auto e scoprendo l’Iran. Su questo viaggio Ella scrisse il libro La via crudele. Due donne in viaggio dall’Europa a Kabul. Giunte a Kabul le due amiche si separarono, Ella continuò il viaggio in solitaria fino ad arrivare in India, dove si fermò per alcuni anni, seguendo gli insegnamenti di un maestro spirituale.

Nel 1945 tornò in Europa, creò una sua base sulle Alpi, dove viveva sei mesi all’anno, e i restanti mesi continuò a viaggiare. Quando nel 1951 il Nepal aprì le frontiere Ella andò subito ad esplorarne luoghi e popoli e al suo ritorno pubblicò Il paese degli Sherpa.

Per i 30 anni seguenti organizzò viaggi culturali in Asia accompagnando viaggiatori alla scoperta di luoghi ancora incontaminati.

Ella morì a 94 anni in Svizzera; nella sua vita pubblicò molti libri, tra cui anche Crociere e carovane. La mia vita, i miei viaggi. I diari, i filmati e le fotografie realizzate dalla Maillart sono raccolti nel film Ella Maillart – Double Journey.

ANNIE LONDONERRY (1870 – 1947)

Annie Londonderry biciclettaAnnie Cohen Kopehovsky, conosciuta come “Annie Londonderry”, questa coraggiosa e intraprendente viaggiatrice è stata la prima donna a fare il giro del mondo in bicicletta. 

Nacque in una famiglia ebrea in Lettonia, ma a cinque anni si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti. Era una donna di larghe vedute e grandi ambizioni, inusuale per quell’epoca.

In quel periodo stavano girando varie scommesse sull’impresa di girare il mondo il bicicletta e quando due uomini puntarono 20.000 dollari sull’incapacità di una donna di viaggiare per il mondo in bicicletta, Annie accettò la sfida di fare il giro del mondo in bicicletta in 15 mesi guadagnando 5.000 dollari.

Nel 1984 lascia il marito e i tre figli uscendo da Boston su una bicicletta da 42 kg. Non aveva alcuna preparazione, non aveva mai usato una bicicletta.

La “Londonderry Lithia Spring Water Company” le dette 100 dollari per portare il cartellone pubblicitario sulla sua bici e si accordarono con lei perchè adottasse anche il nome della compagnia. Annie si guadagnò da vivere trasformando la sua bicicletta in un tabellone pubblicitario, attraverso le città in giro per il mondo.

Il suo bagaglio consisteva in un solo cambio di vestiti, qualche libro e una pistola col manico di madreperla. Durante il viaggio cambiò abiti e bicicletta, optando per le versioni maschili, più comode.

Attraversò New York, l’Ohio, l’Illinois. Sbarca in Francia e  Francia e arriva anche in Egitto, poi Israele, Yemen, Sri Lanka, Singapore, Vietnam e Cina. Tornò a Boston dopo 15 mesi dalla sua partenza e il suo viaggio fu descritto dal New York Times nell’ottobre 1895 come “il viaggio più straordinario mai intrapreso da una donna”.

I commenti negativi e denigranti dell’inizio si trasformarono in scuse ed elogi e Annie Londonerry lasciò sicuramente un segno nella storia dell’emancipazione femminile. Dopo il viaggio Annie andò a vivere con la famiglia a New York, dove morì a 77 anni.

FREYA STARK (1893 – 1993)

Freya Stark in Medio OrienteFreya Stark fu sicuramente una delle più grandi viaggiatrici del ‘900, oltre che un’importante icona dell’emancipazione femminile.

Inglese, ma nata a Parigi durante un viaggio dei genitori, il Viaggio le entrò letteralmente nel dna. Nella vita si occupò di cartografia e archeologia, ma è nota soprattutto per i suoi viaggi in Medio Oriente, fu tra le prime donne ad ad esplorare il deserto arabico. 

Freya viaggiava per conoscere, apprendere, capire. Il viaggio era uno strumento di conoscenza. Prima di ogni partenza studiava la lingua parlata della popolazione locale, per approcciarsi in modo autentico alle persone e capirne appieno storia e tradizioni. 

Considerata oggi come la caposcuola del moderno travel writing, per Freya la scrittura fu una conseguenza naturale del viaggiare,  per mettere nero su bianco ciò che apprendeva durante i suoi viaggi e metterlo a disposizione degli altri. Qui la lista dei suoi libri tradotti in italiano.

Passò la sua vita tra la sua villa di Asolo a Treviso, in un borgo medioevale che iniziò a frequentare fin da bambina, e il Medio Oriente. Dopo un’intensa vita di viaggi, studi e scrittura, morì a 100 anni in Italia.

«Importante è conoscere e per conoscere bisogna andare nei luoghi, incontrare la gente, parlare con loro. Solo allora tutto il mondo ti viene incontro come un’onda» – Freya Stark

 

Comments:

  • Silvana D'Angelo

    19 Maggio 2020

    Grazie! Bibliografia utilissima. L’ho utilizzata per un post dlla pagina Facebook della biblioteca in cui lavoro.

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